01 aprile 2017

Quello che scriverei
Devo scrivere come compito delle cose ma del passato, allora ho scelto come tema comera la comunicazione ne passato e comè ma adesso.

Solo che lo devo scrivere nella lingua dei formaggi e quindi metterò delle frasette piene di errori che poi non si capisce tanto il concetto e allora lo scrivo qui in itagnolo corretto e che sic apisce.

Una ovvia premessa è che per il bubbo il passato è un pappone uniforme da un secondo fa a mille miliardi di anni prima degli attuali unversi e quindi qualche imprecisione è normale dovendo impappare dagli atomi che comunicavano congli atomi vicini per comporre la prima molecola fino al calcolare quantico che stavo scrivendo.

- Velocità -  La comunicazione antica era veloce e anelava alla velocità come valore. Le lettere più care si chiamavano Espressi o Posta Aerea, la posta veniva consegnata tre volte al giorno, si potevano imbucare le lettere direttamente sui treni a lunga percorrenza e delle persone ma umane nascoste all'interno del vagone le mettevano in dei sacchi che lascavano nelle varie città che attraversavano, il simbolo della consegna pacchi era un bubbo su un cavallo che corre (non la coda immobile allo sportello del ritiro pacchi mai cercati di consegnare, come molti potrebbero pensare). Tutti i pampini gli imparavano la leggenda che uno correva e poi muore ma per portare velocemente un messaggio (oggi insegnano ai pampini che scarpe aveva e sele comprano possono correre ma perché gli fa bene a loro e il messaggio è quello di comprarsi le scarpe e nessuno capisce se cenè un'altro).
Oggi la comunicazione è lenta. In una sola delle mie casella mail ci sono tipo 15000 messaggi da leggere e li rimarranno fino alla fine dei tempi come un enorme montagna immobile che non sai da quando a uscita dalla crosta della terra e non sai quando sarà sciolta dal sole, qualsiasi cosa che legga sul giornale mi chiedo se è di un anno fa o più, i politici comunicano concetti vecchi per soddisfare i bisogni di chi vuole tornare al tempo passato usando una velocità tanto bassa da essere negativa, i messaggi che mi interessano sono sempre in ritardo e la posta cartacea più recente è vecchia di settimane. Addirittura le riviste che scarico dicono di essere di un'altra data per creare un'illusione di velocità che non esiste più eppure il pdf di maggio riporta notizie già viste.

- IO - Nell'antichità la comunicazione era diretta agli altri. Gli antichi scrivevano libri per rispondere ad altri libri, lettere coi disegnini perché le doveva leggere un altro che doveva esserne contento, descrizioni di sè e delle proprie circostanze falsate per rispondere ai timori di chi riceveva la lettera.
Oggi la comunicazione serve solo a stessi, comè inevitabile nella società individualista. Si mandano le mail per avere una prova (che tanto nessuno si sognerebbe di leggerle) e ci si mette pure un disclaimer casomai le leggesse qualcun'altro, si scrivono libri e blog per il gusto di chili scrive, si parla da soli fingendo che l'auricolare sia acceso o che qualcuno da un altra parte ascolti davvero e non facendo altre cose nel frattempo ma con lo stesso cervellino. Addirittura ai pampini insegnano ma nelle scuole di non mandare le foto del proprio cul* perché devono pensare a stessi quando, essendo pampini e pure mezzi rimbambiti, mandano le foto pensando che agli altri gli interessi davvero un cul* diverso dal proprio.

- Simmetria - Nell'antichità la comunicazione era simmetrica, tanto parli tu, tanto parlo io. Anche coi dispotismi di tipo diverso dalla democrazi* la comunicazione resta simmetrica e infatti cè la censura (che presuppone ed implica che gli atri scrivano cose da censurare, cioè che sollecita alla critica al potere fino a volerla organizzare).
Oggi la comunicazione è asimmetrica, è fatta di mail in generale non lette ma al massimo viste cercando delle parole chiave e "rispondendo" (cioè parlando da soli) su quelle. La censura è quella che ci si può aspettare nelle democrazi* e quindi si può dire quello che si vuole tanto a nessuno importa. Se, per errore, qualcosa importa a qualcuno allora non lo si dice e pertanto non viene censurato perché nella democrazi* tutti possono dire quello che vogliono e imparano anche molto molto in fretta cosa devono volere.
Inoltre cè una massa di parlatori che sovrasta l'individuo annullando la sua eventuale comunicazione, fino al punto che quando l'individuo vuole dire qualcosa userà i temi, le parole e i concetti altrui anche se, come visto, parla solo di se stesso.
Oggi al supermercato cè un cartellone colossale che dice che sentimenti devi provare, sulla carta da cul* che sensazioni devi sentire e sul periodico che reazioni devi avere per fatti mai avvenuti.
E' impossibile in tale contesto comunicare con pari dignità, il bubbo sa che quello che dice è una lucciolina accesa di fronte al sole e quindi, saggiamente, dice bubberie e pensa quello che gli hanno imparato.

Inomma la comunicazione antica era orientata alla velocità, era pensata per il destinatario e favoriva il pensamento proprio.
Oggi la comunicazione è lenta e orientata al passato (inteso come velocità negativa), è fatta per sestessi ed è pensata da qualcunaltro.

Quindi oggi è meglio perché gli antichi erano tutti bubbi e sono morti mentre oggi siamo tutti bubbi e siamo vivi, che è meglio.

Troppo bubbo!
- Leggere bubbo rende bubbo, anzi troppo bubbo -