14 giugno 2016

Tecnologie dell'informazione
E' una bubbità che le più importanti tecnologie dei questa epoca non possono essere scritte e conservate affinché i futuri si diano conto delle origini del loro disastro.

In particolare miravo a decine di rapporti, slide, siti dedicati, progetti finanziati e fondazioni specializzate su un certo tema. Il tema sarebbe tecnico ma di persone chelo capiscono cenè poche. Allora, grazie alle moderne tecnologie dell'informazione, si genera un polverone che però poi va gestito, normalizzato, sistematizzato e studiato numericamente e scientificamente e qui chiunque bestia può tranquillamente lavorarci per secoli.

Certo, è un lavoro inutile, artificiale e che potenzialmente ritarda lo sviluppo della sostenza tecnica delle questioni avvolgendola con una melma di informazioni rigorosamente e scientificamente gestite quanto totalmente prive di senso.

A ben pensarci è un po' come le antiche biblioteche che avevano tutto un sistema di archiviazione dei libri mannon si erano posti il problema di scannare i libri, metterli in rete, metterci un buon motore di ricerca e fare quindi quel poco che è utile e ha un senso naturalis.

Così qui si vede una caratteristica del lavoro attuale. Milioni, stupidamente, chiedono lavoro dimentichi che il lavoro è talmente importante che è bene che sia fatto solo dalle macchine e non sia toccato dagli umani.

E allora milioni, per vincoli di laureata ignoranza, sono costretti ad inserirsi in un mondo che genera una massa di lavoro inutile, sottraendo risorse preziose a un mondo già mezzo morto.
Almeno non capiscono la stupidità delle cose e questo li protegge dal considerare la miseria di vita di chi è costretto dagli obblighi di casta ad un lavoro intellettuale quando dovrebbe fare uno artistico o agitando le manine.

Similitatis propaganda im societatis, velenum laboris inutilis corruptio mentis. Come dicevano gli antichi.

Ma, e di questo milagno, la tecnologia di generazione del lavoro inutile non si può fissare esplicitamente in poche centinaia di slide. Si può tramandare in circoli specializzati, con stage e programmi di lavoro, con baroni e progetti, ma non si può assolutamente dire.

Come se una malattia condannasse al mutismo tassonomico chinè affettato con il paradosso che chinè affettato non può fare a meno di parlare di tassonomia!

Troppo bubbo!
- Leggere bubbo rende bubbo, anzi troppo bubbo -