20 giugno 2016

Solo uno, anzi tutti, anzi nessuno!
Miravo un po' a quello delle lezioni più che altro per capire i movimenti della propaganda.

Come già miero appuntato prima hanno provato un po' tutto, ma non per indecisione, solo per non lasciare nulla di intentato. Consideriamo, per comodità e per una questione di anticipazio temporum, la città gianduiotta. Per vie che è inutile esplicare i gianduiotti sono stati un test di diversi aspetti cheppoi serviranno dopo maè vero che diversi aspetti ivi si concentrano.

Serve ancora una premessa. Come ha correttamente individuato molti anni fa il Bubboni, il secondo pelatone ha introdotto il concetto di calcistizzazione della politica. Prima vigeva l'idea, basata sull'esperienza della Resistenza, che il meglio nasce dal confronto e la pace dalla rappresentazione di tutte le istanze tranne il fascismo. Poi il pelatone porta l'idea che o sei del partito A o del partito B (che, peraltro, fanno la stessa politica fascista). Nel primo governo c'è quello di farlo provare (sempre basato sul fascismo naturale dei miserabili figli di Troia), poi quello che tutto lo attaccano, ecc. Ma in ogni caso il partito è come il pallone, o una squadra o l'altra, senza nessuna possibilità o esigenza di accogliere istanze o timori di rappresentanza limitata delle varie caste.

Poi con l'attuale, uno che nessuno potrebbe mai accusare di fare politica essendo un esecutore fedelissimo e soprattutto un continuatore e perfezionatore delle tecniche del secondo pelatone, nasce l'idea della democrazia come alternanza di dittature. Questa idea è anche frattale del modo di funzionare di quel partito (ove, sempre perfezionando, da partito-azienda si passa ad azienda-e-basta) dove chi vince stermina gli avversari interni. Quindi chi ha il potere cela tutto e lo esercita per saccheggiare tutto, anche sapendo cheppoi potrebbe non esserci altro futuro politico oltre al conto cifrato e ai capitali esportati con le grosse opere mafiose.

Quindi, tornado ai gianduiotti, la prima linea del partito è stata "solo uno". Solo uno ha l'esperienza, solo uno ha i contatti con le altre [branchie organizzative dell'organizzazione a delinquere], solo uno pertanto e per altro può. Poi il fatto checcon la crisis tutti sono morti ma li meno e che presto tutti risorgeranno, adesso non sisà bene per fare cosa ma poco importa. Non è mancato il solito "se non passa lui il governo centrale vela fa pagare" e anche il semplice "o lo votate o cene ricordiamo" che, nonsò bene perché, ma fa subito accorrere i intellettuali (inizio a pensare che loro si ricordino di qualcuno a cui poi ci dedicano i giardinetti, ma non sono sicuro).

Ora la linea però sono due, sempre ricordando che la propaganda non ha vincoli di sensatezza logica ma solo di coerenza con i suoi obiettivi:
- tutti: in realtà le scelte dipendono dai poteri forti, dalle banche (che dopo aver scelto di far esplodere il debito non è neppure troppo falso), da questioni economiche globali, dall'andamento delle guerre extramondo e, soprattutto e per motivi che non è qui la sede per esplicare, dal meteo su plutoni. Quindi nonnin porta chi fa il tale perché tanto chiunque sia nonsolo è legato e vincolato da forze la metà delle quali sono paranormali ma comunque tutti fanno e farebbero le stesse cose come delle macchinette burattinate.
- nessuno: in realità siccome noncè quello del partito allora nessuno riuscirà a fare tutti ricchi e felici. Esseppoi anche il solo il tagliamento delle sinecura agli amici liberasse milioni di risorse per cose utili comunque nessuno potrà garantire milioni di posti di lavoro & un buon meteo su plutoni ma contemporaneamente e per sempre. Un po' perché queste cose dipendono dalle forze paranormali di cui sopra ma un po' perché tanto nessuno è nessuno e non si può fare anche se tutti lo volessero.

Comunque la carenza logica delle motivazioni è un buon segno non tanto della confusione della propaganda quanto dei limiti di una teoria che ha retto decenni corrosivi del tessuto sociale. La calcistizzazione è un processo cangerogeno, ora arrivato al suo apice con la teoria dell'alternanza di dittature, e un po' per la crisis un po' per il continuare il cammino ultraliberista, c'è sempre meno tessuto da distruggere.

Nonmi aspetto che parta una ricostruzione perché la destrutturazione e la mancanza di senso sono troppo pervasive e anche perché chi vince è comunque, a differenza di Bubboni, impregnato dal veleno della propaganda che pure ripudia. Mammi aspetto che il senso di "e mo' speriamo" che cinque non sia parte del partito prova in queste ore possa almeno, proiettato nel tempo, attenuare il disastro e salvare quel poco che è rimasto sano.

Ma comunque aver costretto un partito che ha fatto del reato di pensamento la sua arma giudiziale preferita a lagnarsi è bubbo, anzi

Troppo bubbo!
- Leggere bubbo rende bubbo, anzi troppo bubbo -