24 maggio 2016

Fragilitatis temporum
Ogni tanto miro che una delle caratteristiche della povertà attuale è che sempre più non sono nelle condizioni economiche di far fronte a degli imprevisti.
Praticamente, secondo i cosi che calcolano i poveri, se a uno povero glisi rompe il frigorifero non può ricomprarlo, è costretto a mangiare al ristorante tuti i giorni e diventa grassissimo.

Mamidò conto che la società liberista è anche affetta da una fragilità temporale per cui sarebbe che se a uno lo bastonano delle cose che consumano tempo nel giro di poco è stecchito senza rimedio.

Allora al contrario la ricchezza è quella di non patire la precarietà ma anche quello di dominare sul tempo evitando una delle trappole liberiste più sofisticate e meno ragionate (che sarebbe quello di far consumare sempre più tempo in sempre più cose).

Ancora una volta il ruolo dei governi democratic* è bellissimo e l'incremento di produttività dato dalla tecnologia è quello che ci si può aspettare quando manca un ragionamento complessivo che la orienti.

Così è sempre bubbo vedere che un grande risultato sociale richiede l'opera paziente di milioni di bubbini senza cervello e non è frutto del caso.

Troppo bubbo!
- Leggere bubbo rende bubbo, anzi troppo bubbo -