08 settembre 2014

Di sponda
Mira un sitio ma di appelli e molti sono sensati anche se la scarsa formazione politica non permette a quasi nessuno di palesare quella bubba chiarezza di pensamento per cui i disastri del liberismo sono capiti nelle loro cause e non solo negli effetti. Il tutto mentre la propaganda comunque impide di vedere la realtà anche a chi la vive, confermandosi un malanno dove il malato non sene dà conto e ne muore.

Comunque un errore comune è quello di sbagliare a chilo si chiede.

Due sono i motivi per cui dovrebbero cambiare:
1) lu nica cosa che davvero patiscono i politicanti e gli istituzionali in genere è la delegittimazione. Quella li preoccupa a tutti. Infatti il suo contrario è la relazione clienterale che è sempre ben voluta e democratica.
Il politicante vuole che glisi chieda ma a lui, cura di spargere li dea che lui lo potrebbe soluzionare, che magari ci sono i vincoli ma si potrebbe.
Così da un lato vuole che tutte le grane dipendano da altri enti oscuri o nazioni malvagie mentre tutte le soluzioni discendono da lui.
Se cisi rivolge a un altro, esattamente come nelle aziende quando non si segue la linea gerarchica, allora la preoccupazione e il fastidio sono massimi e portano addirittura a cercare di fare qualcosa.
2) Nonnè che i liberisti non si rendano conto dei danni (quelli grossi, quelli piccolini ci credono davvero ma non contano) maeè che ne traggono un guadagno molto maggiore. Allora nonnè che sono tutti stupidi maeè che la richiesta dei bubbini non motiva a frenare il saccheggio.
Però tutti hanno un capo, anche il capo, o qualcuno che se glielo chiede gli dicono di sì. E allora di qui la soluzione:  non chiedete al bubbo ma a chi, se glielo chiede, il bubbo dice sì.

Allora nonnè che se uno vuole, chessò, chelo guariscano chiedere al ministro della sanità della nazione che ci interessa. No, quello è uno che si gode la legittimazione eppoi non lo fa. Si chiede, ad esempio, al capo dalla società [SETTORE MERCEOLOGICO] che lo ha messo li. Se quello gli chiede qualcosa vuoi chegli dica di no? Al capo?

Se uno vuole che gli imparino le cose a figli 'gnoranti chiede al ministro delli struzione che non facciano i tagli? No, i "tagli" sono un movimento di soldi da qui a li (e non una sparizione di soldi, come credono i più confusi dalla propaganda). E se uno qui i tagli li patisce ma se uno è li gli arrivano i soldi. Allora se vuoi che gli imparino le cose lo chiedi al capo della banca che il ministro non gli dice di no perché se quello parla allora era inutile fare il ministro e tutto.

Così nonnè che non fanno quello delle petizioni, ma prima bisogna chiedere a chi ha senso, bubbamente.

Troppo bubbo!