21 aprile 2014

Tuttinsieme
Ci sono un po' di variazioni che mi appunto in tutta la loro trascendenza bubba.

1) Non vale più la legge del prezzo minimo.
Mentre per secoli il criterio di acquisto dei beni era che costasse poco e cene fosse tanto ora, con il perdurare della "crisis" financiera, il criterio su alcuni beni passa che non costi meno di tot (diverso per bene) nella speranza che non faccia troppo schifo.
Infatti i prodotti per poveri infuriano con un livello di diffusione tale che la vendita di spazzatura ha dilagato anche in ambiti che minteressano, mentre prima era su prodotti che tanto con compravo (tipo patatine, bibite, prodotti per pampini rompipalle, ecc.).
Quindi, su taluni prodotti, non cerco più il prezzo minimo perché equivale a comprare spazzatura a caro prezzo e compro solo ad di sopra di un certo prezzo, anche se pare assurdo.
Manonè assurdo, è solo bubbo a causa della situazione.

2) Non vale più che la bontà della propaganda è in relazione al messaggio.
Per secoli ho valutato se la propaganda era buona inquanto propaganda, cioè senza nessuna relazione morale con quanto propagandato.
Ad esempio se il partito fa i manifesti che ha fatto delle cose buone la valutazione era buona selo comunicava bene e mala se non si capiva o se comunicava qualcosa che una fascia rilevante considerava mala.
Questa valutazione era sì amorale ma sopratutto centrata sul messaggio in termini di executio e di selectione dello stesso.
Ora questo criterio risulta non abbastanza bubbo e viene sostituito dalla risonanza razionale bubba.
Viene facile pensare alla propaganda del partito (che, in realtà, è una società per affari priva di qualsiasi interesse pubblico) per capire di cosa si tratta.
Se una propaganda dice bubberie ma il bubbo che sela becca riesce a farla diventare qualcosa che ha un suo senso logico e razionale fino al punto che sela crede allora quella propaganda è buona.
Se, al contrario, una propaganda è corretta e chiara e fatta bene ma determina una confusione nel bubbo che ne resta disorientato perché gli dice cose che contrastano con altre già propagandate prima allora è una propaganda mala e che il bubbo rifiuta.
Ad esempio in quello dell'euro il punto non è che una propaganda abbia un contenuto razionale ma che il bubbo, cercando a tutti i costi di accettarla, rielabori le propagande precedenti e la sua esperienza ma vera in modo che la propaganda nuova non lo confonda. Se questo non è possibile perché si pretende che il bubbo faccia cose che non può e il risultato è che il bubbo è confuso e morde allora la propaganda è mala.

Troppo bubbo!