25 aprile 2014

Recensio libris in liberatio dies
Sicuro che nessuno mai leggerebbe un libro perché lo consiglia Bubboni non ho timore di consigliare un grandissimo libro anche se nessuno lo leggerà perché lo consiglia Bubboni.

Il libro è questo qui sotto ma anche se dice che non cè (almeno oggi poi magari lo mettono) io celo perché lo vendevano alla conferenza (io alla conferenza non sono andato personalmente perché non cera che si mangiava).
Gli altri. Fascismo repubblicano e comunità nel Torinese (1943-1945)

E' un testo incredibile:
- ogni cosa ci sono le note che dicono la fonte. Per me non era necessario, ma non nel senso "io opino che non era necessario" perché è necessario ma siccome conosco l'autore se dice che è così per me medesimo non è necessario che ci sia la fonte perché mi fido che è serio e documentato. Per gli altri è indispensabile, sopratutto se fascisti o nazisti.
- tu vedi delle vie della città gianduoitta o delle case e dici "vabbé qui non capita mai nulla". Poi miri il libro e capisci che li hanno sparato, la delle donne cercavano di salvare chi sarebbe stato deportato, e tutto. E ti dai conto che quello che oggi sembra noioso invece cera gente che voleva delle cose.
- il libro è di storia nel senso che non è solo che racconta le cose (tipo come le date o i papi che mettono nei libri per bubbi o le armi che mettono nei libri per fasci) ma è mette le informazioni per capirle. Perché un saccheggio? Perché a un certo punto le rappresaglie ma prima no? E uno lo capisce ed è interessante. Io già non sarei riuscito. Di fronte a una strage vedo la barbarie ma cè da sapere perché o meglio, con che intenzione, per imparare anche da questo.
- quando uno vede sfilare le truppe di occupazione, rigidamente composte da armati di altre regioni, dice "beh, anche oggi il partito fa un po' così quando vuole il saccheggio" ma non è corretto. Ci sono cose diverse ed è bene fissarle e capirle e altre, quelle sì, che sono proprio uguali. La volontà delle istituzioni (ma foss'anche un ente che neanche si capisce) di salvare se stesse, l'incapacità di vedere la realtà se uno crede di saperla, la piccolezza di chi cerca di fare cariera o di prepararsi al crollo eventuale questo resta, si vede e non va mai smesso di cercare e di condannare.
- ma anche la volontà in mezzo al sangue di volere un futuro ma non solo per se è una cosa oggi diventata incomprensibile ma che, proprio oggi, affascina e spinge ad essere gratiti anche se non si può capire più bene
- alla fine l'antimilitarismo. Appena cè un militare subito si capisce che il popolo ha un problema, che l'istituzione starà sistematicamente dalla parte più dannosa o più inutile e tutto. E dall'altro la smisurata grandezza morale di chi cerca di salvare gli esseri umani (militari compresi) senza calcolo e senza carriera ma solo perché umano tra umani.

La tesi del libro, che documenta e prova oltre ogni possibilità di dire che non era vero, non la dico cheppoi magari uno non lo legge perché sa come finisce. Però io che non lo sapevo ora capisco delle cose anche se sono bubbo.

Oggi che, guardando la zona occupata in armi vicino alla città gianduiotta, i carcerati perché il partito non ammette critica, le guerre di pace, l'affermazione pratica e legislativa che la democrazia è un'alternanza di dittature, la soppressione dell'idea che da ideali diversi possano nascere cose migliori perché più inclusive, il partito diventato una società commerciale dedita al saccheggio, la miseria morale di intellettuali e periodisti sempre forti con i deboli e deboli con i forti e tutto, ma proprio oggi sapere comera benebene è una inaspettata boccata di ossigeno e di libertà.

Troppo bubbo!

P.S.: Per i bubbi ma bubbi:
1) I libri di carta è meglio avere i guanti o altre protezioni per non rischiare di tagliarsi le ditina. Io comunque se uno si taglia non è colpa mia che ho detto di leggere il libro.
2) Il libro è scritto facile ma non è che dice che cera la guerra o il primo pelatone perché alcune cose grosse si considera che uno le sappia. Se non le sa credo che i libri per bubbini le dicano ancora, magari con i giri di parole per non scontentare i fascisti, ma anche in rete le esplicano.
3) Meglio però cercare solo le cose grosse. Nessuna guerra si vince e quelli che allora erano "gli altri" o i perdenti oggi sono mescolati come una metastasi in un corpo troppo malato per isolarla.