23 gennaio 2013

Ma chi e quanto?
Non ho mai bene idea dell'invidia, anche se quadri e foto la possono rappresentare. Però l'idea che ci sia un deo piccolo piccolo che si nota le cose, tiene traccia dei successi altrui e che quindi permette ad altri di invidiarli mi sembra bubba. Ma il limite è che, forse anche per via della società individualista,  se non ci fosse il deo sopracitato l'invidia mi pare impossibile.

Però il sentimento che credo sia più simile è quello di voler sapere chi e quanto che ogni tanto ho. Come se saperlo permettesse di trovare giustificazione e senso a comportamenti che non hanno senso neppure rispetto all'unico parametro contemporaneo che sono i soldi e la relativa ricerca di stabilità nel mondo precario.

Allora due cose vorrei sapere chi e quanto:

1) la foto. Quando ci sono le bubberie architettoniche e di progetto ci vorrebbe la foto di chi è il colpevole. Tanto più grande quanto lo è il disastro combinato, in modo da facilitare lo sputacchio.
Del resto il fine chi fa una porcheria come un grattacielo o una grossa opera è talmente alto che il diritto di sputacchio dovrebbe essere parte dello sforzo per ottenere il lauto ricavo.

2) la percentuale. Vorrei sapere per quale percentuale i truffatori contrattuali di luce e gas fanno le bubberie. Hanno ragione che ci lucrano tanto o sono disperati tanto quanto immorali? Sono filosofi economici ansiosi di dimostrare comè bello e vantaggioso il libero mercato competitivo o disperati precarizzati dalle succitate teorie economicistiche che hanno perso dignità e valori umani?
Un pratico messaggio iniziale potrebbe soluzionare la cosa e ogniuno sela opina prima di riagganciare.

Troppo bubbo!