24 gennaio 2013

L'epopea degli attori morti
Già mi lagnavo che tutte le pellicole hanno gli attori morti a manetta. Cioè quello che tu vedi per mezza pellicola è morto ma da anni però poi lo dicono alla fine (anche se oramai lo sospetto fin dall'inizio).

Opinavo che quello dipendeva da due cose:
- la bubbità, non necessariamente comune, di quello che miro;
- che fosse un modo per sostituire un discorso religioso, o almeno di aspettativa sul dopo-morte, ora che le chiese tradizionali hanno combinato un disastro duraturo e profondo.

In molte nazioni la religiosità è percepita come così legata al potere (pedofilia compresa) e al governo che resta appena appena spazio per un generico galateo o buona educazione sociale o salutista.
Così le chiese si sbracciano con la faccia seria su temi come non rubare troppo, non avere sesso a casaccio, non mangiare troppo, non parlare forte, via le mani dal naso, ecc. ma mai per presentare, dando la pur minima idea di crederci, prospettive in merito agli dei e a tutto il post-mortus.

Dopotutto le pellicole cogli attori morti potevano affrontare il tema senza suscitare risate imbarazzate o far subodorare aspetti religiosi, ma comunque affrontando un tema che pare interessare i bubbi da almeno qualche centinaio di migliaia di anni.

Però ho mirato una pellicola che ha avuto un premio ma di una chiesa, opinando che forse non ci fossero gli attori morti, a riconferma della mia teoria.

Uno muore (ma prima è vivo) e fa il discorso del paradiso e tutto. E qui vince il premio della chiesa.
Ma un altra era morta anni prima e fa un po' quello degli angeli (gli angeli sono i messaggeri spiumati tra il newage e le chiese) ma un po' quello del classico attore morto che poi lo spiegano alla fine.

Qui lo spiegavano proprio facendo rivedere le scene della pellicola, cosa che a me che sono pratico di attori morti non serviva e che anche l'avevo capito che era morta anni prima.

Così resta da capire meglio perché cisi è arrivati e a cosa risponde, ma intanto sembra bubbo, anzi

Troppo bubbo!

 P.S.: C'è anche l'aspetto che i non-persone si possono uccidere senza problemi di censura e che oramai solo i zombi e i marziani sono non-persone "sicure". Ma non è questo che mi interessa e che miro.

P.P.S.: Oggi una chiesa e il potere congiunti celebrano un attore morto, in ossequio all'amicizia tra Erode e Pilato che suscitò un noto profeta. Anche io lo ricordo perché il giorno che è morto lui allora, e solo allora, ho capito che avrei ipoteticamente potuto morire anche io o almeno che i soldi non possono ripararti dalla morte per sempre così come dicono. Così, morto lui, è stato chiaro che vale la pena di vivere più forte qui che poi davvero potrebbe cambiare.