01 marzo 2012

Un problema da risolvere
Forse inzio a capire perché non capisco. Per chi è comunque abituato ad andare in rete le scene di violenza, che pure nei video è solo una piccolissima parte, fanno un po' impressione. E' difficile dire che hanno ragione a picchiare, sparare, occupare, sospendere libertà e diritti. Un po' anche perché quelli che hanno avuto i vetri di casa spaccati, la gente che si nasconde nei cortili, una anziana con la gamba spaccata calpestandola sopra (e insultandola, che per un anziano conta) e tutto poi parlano, scrivono, telo dicono e queste cose non si dimenticano quando la radio dice che parlano di quello del pallone.

Per contro il partito non molla, ci sono in ballo troppi soldi e il principio del domino. I voti non interessano più, a quelli ci penserà la legge lettorale, ma il cedimento potrebbe essergli fatale.

Serve una soluzione e mi pare che sia, oltre all'articolo che dicevo, quella che mette qui.

Non sono sicuro di aver capito benebene, perché cè un tipo di pensamento che non conosco e quindi non capisco.

Forse l'idea è quella di dire tutti equi una cosa tipo "tutti sono violenti e cattivi, tutti hanno colpe e torto. Facciamo come dice il partito che è tutto Internet e moderno", ma senza dirlo tanto perché altrimenti è facile interloquire.

Non so, mami pare che sia un punto più "avanzato" rispetto a quello della propaganda standard TV perché serve esattamente a chi prende le info dalla rete, ma per contro deve trovarci un senso compatibile con le esigenze del partito.

Troppo bubbo!

[Delle partigiane piemontesi, si ricorda nel libro La Resistenza taciuta, attuarono tecniche di lotta nonviolenta tipo fraternizzazione col nemico, messo in crisi trattandolo come essere umano col quale si ragiona. Ma questo è il passato e ora quelli vestiti con la corazza da dinosauro proteggono a suon di botte il progresso e l'evoluzione.]