16 gennaio 2012

Bubbitatis regis
Ancora su quello della nave, tragica generatrice di bubberie.

1) Pare che un principe del regno abbia affermato che non ci sono i soldi per evitare il disastro ambientale, ma che potrebbero forse ricavarli da una tassa sul carburante movimentato dalle navi.

Sembra quello della stupida tassa sulle transacciones financieras. Tranquillo che se continuate così di navi che movimentano carburante cene saranno ben poche, con conseguente minor rischio ambientale e grandissimo risparmio per tutti.

2) Quello di passare vicino era "la prassi". Ma non cera nessuno a guardare di quelli che controllano? Mai?

3) L'allarme era che la mamma di una passeggera ha chiamato per chiedere soccorsi. Ma una nave si ferma per un ora a 150 metri dalla costa (anche se non si vede il buco da terra) e nessuno degli autoritari gliene importa? O non cerano? O non ci sono?

Quest'estate mi aveva chiamato l'attenzione che tra i bevitori di thé cè un servizio di volontari che con una torretta e un binocolo guardano la costa H24. Cè la cassettina per finanziarlo perché una volta era pubblico ma ora è, in ossequio alle leggi liberiste, coi volontari. Però guardano!

(Viceversa il non-cantiere della TAV è sorvegliato con tre turni e 90.000 € al giorno, forse perché non è sulle carte nautiche?).

4) La prensa insiste che senza luce le porte delle cabine si bloccano. Mi pare incredibile ma, se è davvero vero, non è che qualche principe del regno potrebbe far scrivere una norma minima di graceful decay? O sarebbe poi contro le norme europe* per la circolazione dei beni?

E magari metterla anche per le porte dei condomini, sempre che l'europ* lo possa tollerare.

Troppo bubbo!