10 novembre 2011

La legge doro
Avevo l'idea che quello di considerare un solo punto per valutare un candidato elettorale o un partito fosse una sciocchezza, tanto in positivo (che è quello che normalmente fanno i più bubbi) tanto in negativo. E cera l'esempio di Hitler che, un po' agli inizi ma neppure tanto, lo apprezzava un gruppo di vegetariani tutti buoni perché odiava le piante e sele mangiava. E del resto nella definizione di partito cè proprio quello di non mirare solo ad una o ad una serie limitata di questioni ma di avere una visione generale delle cose.

Così quello della campagna contro i partiti che avevano votato la ley contro le libertà digitali mi sembrava buono ma poco. Poi mirando meglio a questi bubbi mi sono dato conto che l'idea che un punto sia rilevante nelle scelte non è del tutto da disprezzare.

Ovviamente il nodo è la scelta del punto. E' vero che ci sono punti che espressano e riassumono proprio quelle questioni generali che sono il terreno proprio dell'idea di partito. Ad esempio un partito che ha un programma generale di quello dell'ambiente e degli animali se c'è la guerra di pace tanto basta per capire che il resto è tutto strafinto. Analogamente chi disprezza o non assume le libertà digitali può poi essere sensato in economia contemporanea o diritti salutari del bubbino? Forse no, ma forse.

Ma cè un punto ancora più esemplificatorio è inequivoco. Se uno, o più, sono per la TAV con la sua militarizzazione e tutto allora non cè assolutamente nessuna possibilità cheppoi possano fare qualcosa di buono chessò per lo sviluppo del mercato dei diavoletti di cartesio o la salute o i diritti. Infatti non si può contemporaneamente dare ordine di spaccare le teste a manganellate e di tutelare la salute. Non si può spendere 90000 euro al giorno per militarizzare un recinto vuoto in cui nessuno agita un vano piccone e tutelare il diritto cossuttazionale al lavoro. Non si può fare esattamente quello che piace alla mafia eppoi essere antimafiosi. Non si può fare distruggere le cose antiche eppoi dire che uno tutelerebbe la cultura e l'arte. E così via tanti punti sono riassunti da questioni di questo tipo.

Così, qualche volta e scelto bene, cè quello che un punto espressa in bene tutta la teoria vuota dei programmi (sempre scritti per fini pubblicitari) ma anche l'azione concreta già svolta nel passato (pubblica e no) e quello voluto per il futuro (propagandato e no).

Troppo bubbo!