14 ottobre 2011

Historicus articulus
Mi ha colpito leggere un bellissimo articolo historico che esplica di un punto nella storia essenziale, ma che non sapevo situare fino al punto da pensare che fosse stato progressivo e non legato ad un punto preciso. Bhe, sempre i cambi historici sono progressivi, ma in questo caso cè un punto che è essenziale ed è esattamente un punto e melo appunto.

Io non cero arrivato, anche se cero, ma cè da dire che un po' ero piccolo e meno saggio e un po' riguarda le bubbe più che i bubbi. Checchè su certe cose se uno le prova sulla pelle gli restano, altrimenti comunque le capisce meno e le memora poco.

La questione è quando una delle tante confessioni relegiose perse autorità nella vita dei bubbi comuni. E il punto è quello della pillola. All'epoca dei fatti di quando uscì quello della pillola la tale confessione religiosa era neutra su quei temi che oggi sembra che si occupi solo più di quello ed era ritenuta comunemente autorevole, prima che autoritaria.

Oggi non si può neppure immaginare che non parlino sempre di sesso o che siano ritenuti comunemente autorevoli, ma vedendo le carte antiche si ricava (e anche memorando, se uno cera).

La pillola era giudicata una bella cosa, così come lo è oggi, e riguarda proprio la vita comune e non le bubberie teoriche che poi uno non le capisce tanto.

Ma per via di questioni che non mi interessa appuntarmi la tale confessione religiosa disse di no. Che era male e tutto. E, di colpo, perse qualsiasi autorevolezza. Solo se uno è molto benestante e appartenente a certi sottogruppi un po' di dx si nota che ha tipo 5 figli o più (ma della stessa coppia, sennò è di quelli molto poco benestanti ed è un altro caso) allora ci crede che è male. Ma tutto il resto del mondo capì, ma quella comprensione che è sulla pelle e non nella testa, che non erano più per nulla autorevoli.

Poi partì una delle più clamorose arrampicate sugli specchi, che tuttora oggi raggiunge quelle vette di ragionamento teorico (e falso) di cui sempre mi compiaccio per il livello di bubbità perché sono teoria sofisticatissima del nulla. Peccato solo che sia così antireligiosa che fa quasi paura, tanto è la vicinanza con forze oscure che si possono a stento immaginare.

Ma questa che oggi è la diffusa teoria (beh, negli ambienti ristrettissimi dove si diffonde è diffusa) è solo il puntello ad un singolo, disatroso, punto di errore e scandalo.

Poi, continua l'articolo, partì l'incapacità di capire il consumismo. Col consumismo infatti il lavoro non era più al centro della vita ma era solo funzionale a sostenere il consumo. E questo era al centro della vita. Lo spiego meglio che l'autore non fa un esempio buono. Una volta uno per conoscerti chiedeva "che lavoro fai" oggi chiede "[SISTEMA OPERATIVO PER PAD 1] oppure [SISTEMA OPERATIVO PER PAD 2] ?". Non importa più che lavoro fai per espressarti socialmente ma che cosa compri con i soldi. Questa bellissima riflessione non è mia ma dell'articolo, ma qui quello che seguì è che la tale confessione non capì nulla di questo. Così continuò tra comunisti e dittatori senza porsi troppi problemi sui mali e sui demoni che si mangiaono le anime dei loro ex-fedeli tutti interi.

Ma anche questo viene dopo, ne è premessa quello della pillola.

Troppo bubbo!