13 luglio 2011

Fides textum
Ricordo che una volta non sapevo come scrivevano gli articoli e già, anche se sulla carta, miravo ai testi autentici. E spesso le cose non tornavano, sembrava che l'articolo parlasse d'altro e non del testo vero.

Poi ho capito che l'articolo era scritto come commentario e riassunto al comunicato stampa e non in relazione al testo vero. Credo che oggi si direbbe che è commentario alla spiegazione del comunicato stampa chene fa la TV e neppure al comunicato stampa e giammai al testo vero.

Anche perché non è umano fare l'articolo a qualche minuto dall'uscita del testo se è grosso, ma lo è dopo aver letto di fretta la mezza paginetta scritta da chi da mesi lavora al testo. Anche perché il testo vero magari ha le parole difficili, che sono lunghe anche da leggere e uno magari neanche le capisce, mentre il comunicato stampa usa solo le parole semplici e anche i disegni sempre utili se uno non è che sappia leggere tanto essendo specializzato a scrivere o a parlare all'aradio.

Ma fin qui è chiaro, quello che invece non so tuttora è che diavolo leggono gli esteri come versione semplificata dei testi veri. Perché i commentari a quello delle nuove tasse sono completamente privi di relazione con il testo vero. Lo capisco per l'opposizione che giammai leggerebbe il testo o lo capirebbe benebene ma tutte le parole, ma gli esteri magari non lo capiscono perché neppure lo leggono.

Cisarà un comunicaten stampen? Un comuniquè de press? Un comunicationis impressum?
Ma sarà finto e ben falso in parole e numeri oppure non serve, chiarito che si beneficiano gli amici (che notoriamente non appartengono a nessuna nazione) arriva il commentario tutto trullo e benedicente degli esteri? E' solo che l'amicizia è un valore senza frontiere o serve una accurata manipolazione che inganna accurati analisti che capiscono tutte le parole ma, da buoni esperti, non il senso delle cose?

Non mi è chiaro, ma deve essere qualcosa di standardizzato (sempre mirando ai tempi e alla serena letizia di chi non ha capito nulla del testo) e bubbo, anzi
Troppo bubbo!