11 marzo 2011

Opinio libris
Vedevo che il buon mau adesso non solo fa le recensioni ma anche scrive sui libri e allora anchio che già ho tanti libri bubbi pluripremiati ai concorsi (sempre ancora da scrivere) voglio fare una recensione. Un po' anche perché anche qui parlavano dei fatti antichi dei nazisti con le foto.

Il fatto è che ho comprato con i soldi un libro che si intitola "Come si diventa nazisti". Due cose che mi credevo non sono vere: 1) non è un manuale pratico del tipo "Come si fa il salame in casa" o "Come si diventa bubbi in due settimane". No, sarebbe che spiegano come un paesino, nel tempo, poi diventavano nazisti. Di più non racconto proprio sulla storia che poi se uno lo legge non si diverte. 2) Avevo paura che siccome è un libro ma di carta poi dovessi legerlo coi guanti spessi per non tagliarmi le ditine con il bordo delle pagine. Invece è di carta molle e così anche se uno è bubbo non si fa male. Ma comunque almeno i guanti di cotone è meglio averli perché è proprio di carta coi fogli (non so se si capisce comè, magari ci sono le foto in Internet se uno non sa, comunque bisogna fare attenzione ma poi lo dico dinuovo).

Il libro non l'ho finito anche perché è ENORME. Sono circa 300 pagine (sembrano meno ma c'è il trucco che le prime non hanno i numeri normali ma i segnetti come MCMVII che non si capiscono ma sono pagine lostesso), ma non sono scritte grandi, come i libri per bubbi, ma piccole piccole e c'è una sola figura ma disegnata.

Insomma da un lato sembra un libro per bubbi perché è di carta ma molle ([NOTA LEGALE] se poi un bubbo lo compra, lo gegge senza guantini e si taglia comunque la colpa non è mia, io dico che è meglio usare i guantini se uno è bubbo), dall'altro è scritto piccolo e senza figure colorate, cosa che lo rende poco adatto ad un bubbo, ma questa è un po' l'unica cosa contraddittoria del libro.
Infatti non l'ho finito ma lo leggo piano piano, non è che non mi piace. E' che se dovessi leggerlo tutto per fare la recensione non avrebbe senso, così mi segno subito quello chene opino.

Quando uno vede i tempi moderni subito pensa a quello di '1984' perché tante cose sono uguali. Le lotterie, la retorica, il futuro, i pampini, i film zozzi, tante e tante cose. Però quando uno legge questo libro anche tante cose sembrano uguali. Cose che, prese una a una, non hanno portato al nazismo ma che nel modo e nella facilitazione degli eventi sono state importanti come lo sono oggi.

In particolare una cosa è bubba. La retorica corrente vuole (o voleva, ora non so selo dicono ancora) che la democrazia sia un antidoto ipse factis contro il ritorno del nazismo. Nel libro è chiarissimo che è una bubberia. Non solo ora che, come spesso rilevo e mi appunto, le dottrine naziste sono diffuse e condivise da chi non sa neppure da dove vengono le cose che gli hanno imparato ad opinare, ma anche perchè con cura e impegno anche che ogni tanto si vota è solo uno strumento, di per se vuoto e buono per buoni e cattivi. Così, anche senza arrivare a chi ha pagato perché la democrazia fosse generalmente accettata come essere una successione di dittature, si vede bene che tutto va conquistato e appena cisi rallenta a migliorare il lato animale subito diventa il più scontato e presente.

Anche si vede che non è che il nazismo è rapido, che finisce la guerra, le sanzioni, la crisi e sono tutti nazisti. No, ci vuole un lavoro lungo e un impegno grosso perché anche se sei su una discesa puoi pure tornare indietro e non cadere sempre. Nel libro ora non si vede il sostegno esteriore, che fu importantissimo come sempre opino e fu esattamente per sostenere il nazimo cada uno per la sua ragione, ma magari lo mettono dopo ma cè anche che si parla di un paesino e magari se vedeva meno direttamente.

Tante cose comunque sono anche belle ed è incredibile come allora le considerassero normali. I nazisti, e vorrei ben dire, facevano dei mitin politici che parlavano anche 5 ore e si pagava per entrare! E poi cerano l'orchestra di pifferi e tamburi a tante manifestazioni politiche.

Io quello dei pifferi e tamburi chissà comera. Ah, in questo il libro non è per bubbi che uno certe cose non sele figura proprio e sarebbe stato meglio fare almeno un disegnino.

Comque continuo a leggerlo, ma piano perché è scritto fittofitto e con diverse parole un po' difficili e anche i nomi dei personaggi sono strani ma nel complesso bubbi.

E anche un po' il libro fa capire, ma con giri di parole per adesso, la risposta a quella domanda che cera nella musica di un film bello di qualche tempo fa "was dich so verändert hat" che sarebbe come chiedersi "cosa ti ha cambiato". L'unico modo per non intristirsi è non spostare il punto da cui si compara troppo indietro nel tempo, altrimenti ci si sente un po' bubbo, anzi

Troppo bubbo!

2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Matematica: roba seria, mica bubberie! Bravo mau.

Bubbamente aspettiamo il "Grande libro delle bubberie" scritto dal Bubbo Grasso, ovvio.

Orientalia

11/3/11 17:11  
Blogger Bubbo Bubboni said...

Eh sì .mau. è stato bravo. Mi sa che toccherà almeno comprarlo e recensirlo.

Ma per i libri di Bubboni, cara bubba, non aspettare col fiato sospeso, eh.

11/3/11 19:35  

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