23 marzo 2011

Chi perde
Devo appuntarmi quello delle elezioni nella città tale. I segnali del sostegno dell'altro giorno sono inequivoci: il sostenuto perde.

C'è da notare che i candidati grossi sono ambi pessimi e ben intenzioni a proseguire l'opera di compromissione del futuro urbano che è stata la principale caratteristica del prossimo ex.

Maqqui non è tanto per lagnarsi quanto per riflessionare sugli assi della campagna (assi inteso come linee, non come persone di valore che non è di questo che si parla).

Il nodo attuale è essere quello che fa. Fa danni? Non importa. Vuole la TAV o il nucleare? Emmbé. Quello che fa si contrappone a quello che non fa, e uno è bene e l'altro è male. Un po' come se una volta si fosse contrapposto un professore universitario e un vecchio politico, e uno era bene e l'altro era male.

Ora quello che io accuso di aver compromesso il futuro, a parte crimini più spiccioli che magari lo pescano, è ritenuto dal popolino uno che fa e ha fatto e che quindi ha dignità per comparire nei manifesti con quello nuovo.

Il candidato degli altri è "giovane" (pregio), comunica (pregio) ma è sostenuto da uno che meno si fa vedere meglio è, tanto chi lo vota per la logica pallonara della politica lo vota perché è suo ma gli altri non possono essere convinti del fatto che "fa". E questo conta oggi e chi fa vincerà, paraparapà.

Troppo bubbo!