21 gennaio 2011

Il mistero della suora non morta
Alle volte è difficile capire le esigenze profonde del bubbo. Uno vede che i bubbi corrono qua e la e, tutto contemporaneo, opina, come gli è stato imparato, che sono i soldi che li fanno correre.

Mappo capita di riscontrare che non è così. Che mille e mille sono i motivi per cui i bubbi si affannano e che sono così bubbi è difficile capirli perché, essendo bubbi, non è che li spiegano perché neppure li capiscono.

Ora uno di questi problemi è quello dei santi. Infatti nei tempi antichi alcuni santi tali erano perché la loro vita non lasciava dubbi e, ancora coi piedi fuori, tutti li proclamavano santi e, passata la festa, gabbato lo santo.

Del resto alcuni esempi erano clamorosi, basti pensare a San Bubbo!, e non cera bisogno di scolpire tanti fogli di pietra o quello che usavano gli antichi per verbalizzare le riunioni.

Ma è che gli antichi erano un po' rozzi e ora tutto vuole il rigore della pseudo-scienza, santi compresi. Così non è che uno tutti dicono che è santo e tanto basta, che ci pensino gli dei a gestire il database relativo. No, ci vuole il miracolo.

Vabbé, non sembra difficile. Ci sono posti che parcheggiare è un miracolo, servizi essenziali che tra liberismo ed europ* è un miracolo se non ammazzano tutti, call center che è un miracolo se rispondono, ecc. Insomma la vita liberalizzata è piena di miracoli. E invece no. Questi miracoli non vanno bene perché non si sa mai a quale dei mille dei vanno attribuiti (e se uno sbaglia il deo competente si vendica, vabbé ma questo lo esplicano anche a scuola).

Allora il miracolo giusto è quello che uno stava per morire perché malato mappoi dice ben chiaro e con i testimoni "Beato Bubbazzo salvami tu!" e di colpo è talmente sanato che le azioni delle società farmaceutiche ne risentono.

A questo punto non cè deo che tenga. Foss'anche che Bubbazzo era un corrotto, immanicato con i più rivoltanti assassini e potenti finanziatori in genere, sempre debole con i potenti e feroce con i deboli e tutto, tritrì tritrà è fatto santo.

Ma ci vuole una buona sanità mentale per chiedersi per tempo "macchì senefrega se il Beato Bubbazzo è fatto santo?". Non possono pensarci i dei a gestire almeno l'andazzo dei morti, giacché dei vivi spesso sembrano dimenticarsi?. Ennò! Il fatto che Bubbazzo sia santo è essenziale per la congregazione dei bubbazzi che Bubbazzo fondò! Eppoi perché, se cè un deo, i bubbazzi dovrebbero essere privati del LORO santo quando la congregazione nemica dei bubbaretti ne hanno fatti tre in appena 150 anni? Sarebbe questa la giustizia divina che eleva i bubbaretti e affossa i bubbazzi? Per gli dei onnipotenti del Denaro e del Potere! Non può essere! Fosse da contenderlo ai demoni dell'oltretomba ma Bubbazzo deve essere santo!

Chiarito che non cè da discutere sull'importanza suprema di avere un proprio santo rimane da chiarire perché uno che è lì che già ha i suoi guai proprio al Beato Bubbazzo rivolga un'invocazione chiara, netta e con i testimoni e tutto. Perché non affidarsi a santi di provata efficacia come appunto San Bubbo e non a Beati sconosciuti? In realtà è giusto andare a spulciare i beati che non aspettano altro che salvare qualcuno al fine di avere il meritato scatto di carriera, con luce pagata ed incorporata, quadro, santino, e tutto quello che la carica comporta nei soliti termini di denaro e potere.

I beati sono lì solo in attesa di essere invocati mentre i santi già consolidati hanno tanto daffare e po' senefregano apposta che altrimenti non muore più nessuno. E di questa abbondanza di beati buoni lo sanno prima quelli del giro, che gli altri spesso non si tengono informati (anche perché se Bubbazzo non fosse Beato con tutti i bolli e sentenze pubblicate andrebbe assolutamente invocato!) e, ovviamente, crepano.

Così nonè strano che le suore siano sempre al dia su chi invocare e come e spesso siano miracolate, nel bel mezzo di un mondo che avrà anche più santi ma sempre più sacrifici ai dei bubbi ed onori a valori da disonorare e ossequi ed onori a criminali che sarebbero solo da criminalizzare.

San Bubbo, pensaci tu che a me a pensare mi viene confusione!

Troppo bubbo!