18 dicembre 2010

Solo per riderci su
Forse è che quello del viaggio mi ha stancato ma anche quello dei video su quello dei documenti persi non mi sta piacendo più. Non è che sono complottista, lo so che la storia è in se quella risata che pesta i piedini d'argilla della roboante propaganda ufficiale, sempre presente e sempre martellante.

Ma è che stanno torturando quello che accusano di aver passato i documenti scorsi sulla famigerata guerra di pace. L'idea è buona come tutte quelle di una democratura efficiente: se il bubbo accusato confessa che l'altro gli ha chiesto i documenti, foss'anche con un giro di parole, allora posso condannare l'altro. Vabbé, magari anche accusarlo e fare un finto processo e tutte le altre cose previste dalla cieca furia della giustizia.

Così poi ci si ride, ma qualcuno lo torturano davvero.

Alle volte ho il sospetto che il male della propaganda entri nelle osse e nelle teste anche sela conosci e non la vuoi. I valori si confondono, non si sa cosa fare prima e qui e li e tutto sembra nulla, e tutto sembra senza scampo, e c'è sempre qualcosa prima, e c'è sempre che se tutti facessero e che nessuno ha fatto, e tutto è stato detto e nessuno ha ascoltato.
Poi ti svegli e capisci che era solo la propaganda, ma sarà meglio farselo dire dall'aria fredda e chiara dell'inverno.

Troppo bubbo!