04 dicembre 2010

Fortissimamente bubbitatis lati
Era un po' che guardavo qui quello che hanno tolto un'applicazione per un certo telefonino e tutti i commentari.

Lo miravo perché stentavo a trovare il lato bubbo della cosa, forse per l'affaticatezza che mi perdura a causa di quello che si corre in salita nella palestra dei fighetti, forse perché il clima di individualismo estremista tipico del periodo natalizio mi rende meno agile a trovare quanto le cose sono bubbe.

Mappoi ho capito che, anche in un testo che sembra preoccupante si nasconde un bubbo piccolo piccolo che non è cattivo, ma solo bubbo.

1) Taluni, magum ingnorantia, sono convinti così come lo sono gli ignoranti che religioni e confessioni religiose riescano a non cambiare per tempi lunghi e non addirittura MAI. Occhei, lo so che i nuovi si danno tanto da fare per far credere che loro dicono le stesse cose da tanto tempo. Ma è un po' come quelle ditte che dicono che fanno il cioccolato "dal 1230" o quello che diceva che è nel settore edile "dal 1955", dimentico che nel 1955 vendeva amianto e che sarebbe meglio non dirlo...

In particolare una confessione religiosa, ma un po' come tutte, cambia tanto e su cose sostanziali, ma è sempre lì a dire "da 2000 anni". Intanto il fatto che la loro storia la considerino iniziata da 2000 anni è già un bel segno di una propaganda che li giudica e li condanna, mappoi basta davvero poco sforzo per capire che appena poco fa propagandavano che avevano sempre detto tutt'altro.

Non che sia male cambiare! Soprattutto per chi ha sostenuto la schiavitù o la guerra, ha appoggiato il nazismo per "salvare" i musei (che qualche crosta la brucerei pure adesso che siamo nel rigoglìo della democratura) e considerava la pena di morte e la tortura come un lecito strumento di giustizia terrena e di spettacolo educativo.

Ma perché dover poi far credere che "si è sempre detto così"? Siloso quello che in un tempo di precariato, ecc. ma se non è vero non è chessia poi chissà che strategia. Maccomunque qualcuno poi è vero che selo crede.

2) Se uno compra un diavoletto di cartesio poi ci sene può fare cosa vuole. Lavorarci e guadagnarci, romprelo per capire come funziona e non riuscirci perché è bubbo, rivenderlo, prestarlo, farlo vedere alle bubbe/i per attirarle/i, buttarlo nell'apposito bidone per i diavoletti usati.

Se uno compra un CD, un mp3, un telefonino o un pc non è così. La licenza d'uso è estrematamente più complessa, al punto che se un bubbo capisse cosa dice potrebbe anche decidere di non comprarlo.

Può non piacere, può essere doveroso attivarsi perché politici, aziende, associazioni e bubbi vari cambino le licenze d'uso, le leggi, i diritti e tutto. Oppure cisi può anche non interessare di tutto questo, ma il disinteresse non porta perché uno non lo capisce a che sia diverso. E' solo che uno, essendo bubbo, non laveva capito.

Ora la tale azienda può rimuovere applicazioni come vuole. Cè scritto, è chiaro, sene parla spesso. Non ti piace? Cadi dal pero perché non ti è mai interessato e non lavevi capito? E' il motivo per cui non compri quei prodotti? Firmi le petizioni? Scrivi le petizioni? Sono tutte scelte possibili e qualcuno le fa.

3) Nel valutare le cose serve metterle nel loro contesto istorico. Anche se uno è 'mericano e non capisce la storia il fatto che qualcuno uccida i medici abortisti a fucilate, da tempo, ha qualcosa a che fare ogni volta che si parla di aborto. Anzi è che non sene può parlare tutti 'mericani senza condannare in modo esplicito chi uccide i medici abortisti per non rischiare neppure per ipotesi lontana di avvallare quegli assassini.

4) La relazione tra gli dei della religione e lo stato è complessa. Lo è sempre stata e bisogna essere molto acuti e intelligenti per capire come imperativi morali e convivenza civile si possano intrecciare senza ammazzarsi tutti con la ferma convinzione di avere pure ragione. E il tutto moltiplicato per le storie dei vari stati, le varie religioni e epoche.

Ora uno potrebbe anche ispirarsi a chi si è fatto uccidere piuttosto che uccidere, a chi è stato ucciso dal potere del suo tempo, a chi per avere potere ha scelto di non avere neppure potere di grattarsi il naso, ma sembra rarissimo i membri di talune confessioni religiose poi cisi ispirino effettivamente.

Dopo un 3-400 anni in cui la relazione era molto di prendere botte dallo stato hanno imparato e non certo perchè non hanno mai cambiato pensamento, dottrina e prassi.

5) Ma allora il lato bubbo?

Massè difendere la vita volesse dire
1) rifiutare la guerra (cfr. Sancti Massimiliani)
2) rifiutare, ad ogni costo, che la propria nazione sia il più grosso trafficante d'armi (cfr. Carl Kabat)
3) impedire che l'economia liberista richieda sacrifici di carne umana (cfr. Survival, AI, ...)
4) custodire i propri fratelli (cfr. Caino)
5) essere un bubbo tra i bubbi (cfr. San Bubbo)

allora forse cè del bubbo anche in un testo che all'inferno sene vergognerebbero perché fa fare brutta figura agli dei e, quindi, anche a loro.

Troppo bubbo!

4 Comments:

Anonymous Boh/Orientalia4All said...

il lato bubbo non è che un'azienda privata non può rimuovere un'app,che aveva trovato perfettamente lecita e innuocua peraltro, ma è la spiegazione che ha dato che offenderebbe un largo numero di persone. Di un'ipocrisia totale, perché sono molti più i catolici dei gay, e di gay cattolici ce ne sono (in USA) a bizzeffe, e sono fra i più integralisti!

E comunque non vedo niente di offensivo nella dichiarazione dei cattolici, e non è vero che ci sia stato un gruppo di gay che ha protestato, infatti. E' ovvio che per un cattolico il matrimonio in chiesa, con i sacramenti, può avvenire solo fra uomo e donna: che stranezza è? Che offesa è dirlo? Per chi?

Questo è una violazione di diritti umani, altro che. Infatti la questione non finisce qui e i diritti dei cattolici sono difesi anche da avvocati laici. Lo farei anche io.

5/12/10 11:40  
Blogger Bubbo Bubboni said...

Piano, piano.

Per me il lato bubbo è nel merito del testo perché è dalla sua bubbità che ne deriva l'autencità e la "compatibilità" con il resto della società. E io penso che il testo sia bubbo, a patto che difendere la vita significhi essere contro le guerre, contro l'assassinio dei medici, e anche contro i colpi di stato che la loro nazione organizza e sostiene così volentieri. Sfortunatamente l'area degli anti-abortisti raduna anche quelli che la vita, dopo che è nata, sono ben contenti di sopprimerla per via di interessi che sembrava che il loro dio sene distanziasse alquanto.

Questa è poi la tolleranza: tollerare che altri prendano altre strade e credano in altri dei sempre che un nucleo di diritti fondamentali non siano compromessi.

E qui che sta il bilanciamento difficile. Nessuna libertà può essere assoluta. Non può prevalere un solo diritto su tutti gli altri, altrimenti si arriva subito al paradosso e alla bubbità della propaganda. (cfr. facili esempi)

Riassumendo si ha che una società può fare quello che le pare, in base alla licenza d'uso e lo fa. E chi non ci piace può comprare un altro prodotto o lamentarsi (ma della licenza d'uso, sarebbe meglio che lagnarsi del caso ispecifico che non è particolarmente esemplare). Che una dichiarazione è discutibile e discussa e credo che gli faccia anche piacere a tutti.
Che la democrazia non ha fatto nascere una coscienza comune che maneggi la complessità del bilancimento dei diritti (compreso quelli religiosi e di expressione) è fatto istorico e anche questo da riflessionare e da agire.

Così come sono istoriche le religioni. O sono i dei che parlano in modo diverso a seconda dell'epoca o sono i loro presunti ascoltatori che dicono sempre che non cambiano e intanto cambiano.
E non sono neppure compatte, oltre che essere istoricamente influenzate. Mille sono le correnti, mille gli insegnanti e le riflessioni. Ma alcuni non vogliono la pluralità, non sanno gestirla, gli spaventa e confonde. Eppure sembra che tanti siano gli dei quante sono le tasche in cui vengono messi.

Maseppoi qualcuno ascoltasse quello che dicono gli altri (che è durissima per chi ritiene che gliela abbia detto dio di dire così) allora sì che sarebbe bubbo, anzi troppo bubbo!

5/12/10 12:48  
Blogger atlantropa said...

Io però sono umpò spiazzato dalle dette lagnazioni dei bubbi cristiani, che forse non si rendono conto del lato bello e bubbo della cosa che gli capita loro.

Non discuterò i fatti in base a criteri di bene e male; anzi di bene sì e di male no, perchè il bene è facile, che se una cosa è un bene allora nonè mica un caso ma così voleva il signore de' bubbi chè buono e calcolatore; però sè un male allora era per mettere alla prova, o per legittima vendicta del deo, o per suo ludibrio, etc, ed è complicato e poi mica puoi fare i conti in tasca a lo deo.

Nonò, discuterò allora la cosa in termini d'immagini e simiglianzie, e di solo bene.

Tutti sanno che i bubbi cristiani sono stati criati aimmagine essimiglianza del loro signore dei bubbi; costui è un choso 1) molto bello dunque dovrebbe essere bello assomigliargli; 2) sedicente vendicativo, geloso, et completamente alieno a la cultura de lo ius (temo ancho quello naturalis) bubbus.

Ora dunque nel quadro della mitopoiesi di fiducia - ma sia pure in altre versioni - il bubbo cristiano così come fabbricato dal dato signore de' bubbi era privo ab origine sia di tale digitale sia della jurisprudentia bubba.

Per cui se ora ai cristiani gli togli un digitale e/o un diritto, semplicemente gli somigli di più alloro deo di fiducia.
Che, sera detto prima, è un benone!

E allora: quia lagnationibus?

7/12/10 01:58  
Blogger Bubbo Bubboni said...

In democratia regis semper lagnationibus permissio est.
Fermo restando che non importa a nessuno.

Però si nota come "gestendo" le premesse si arriva alla logicità delle conclusioni.

I nani del pensiero antiquo, su cui poggiamo noi traballanti giganti evoluzionati, infatti non ci hanno dato bonis histrumenta per arrivare a giuste premesse ma mala hinstrumentalia logica et rigorosa per ottenere pessime conclusioni da premesse altrettanto scarse.

7/12/10 09:56  

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