15 giugno 2010

Antibellicus mundi
Vale la pena di registrare alcune cose antibelliche, visto che il generale clima dei "nostri" è forte e che la retorica armata degli stati democraturatici è sempre viva a fare morti altrui e altrove.

Uno è una pellicola oramai vecchia ma io non l'avevo vista che ne parla anche qui. E' notevole che per una pellicola 'mericana (al contrario esatto di quello che dice un commentario) alla fine non ci sia il solito buono che ammazza tutti i cattivi che poi si dice che il film è finito bene.

Uno è un articoletto che ha scritto un tale che scrive tutti i giorni sul suo giornale, al punto che l'hanno fatto vicedirettore. Nonostante non abbia l'acume e il prestigio di Bubboni (e che scrivendo troppo non sempre gli viene) il tale ha scritto che anziché tagliare qui e la una tale nazione potrebbe smetterla di comprare armi. Sembra una bubberia rispetto a quello che si appunta Bubboni, ma mi ha colpito vedere come l'idea sia sembrata nuova e sensata e come oramai circoli tra i bubbini comuni senza che si sappia più la fonte esatta. Sembra poco, ma partendo da un livello di retorica enorme vedere che si afferma un concetto in direzione opposta, solo perché è sensato e uno ci può arrivare da solo, è una roba da appuntarselo contenti!

Uno è che anche un capo di stato (ma di uno stato grosso) ha detto praticamente lo stesso. Che io ricordi è il primo caso di pari livello che anziché dire di tagliare quello che piace ai selvaggi liberisti che sia tagliato e agli amici che si dica che sarà tagliato si dice che è ora di tagliare le armi e le guerre di pace.

Insomma alle volte pare che la retorica con lo scolapasta in testa non basti. A un certo punto il bubbino pensa e, oggi come ai tempi della poesia, questo è trasformante. Sembra poco bubbo ma è tanto,
Troppo bubbo!