12 maggio 2010

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Volevo iniziare gli appunti saggi sulle notizie ma il tempo è poco e così metto le solite due bubberie e via.

Una cosa editoriale è come un partito, fatta di due parti che una si vede e una no.
Nei partiti si vedono le persone ma sarebbe un errore bubbo credere che un partito sia tutto li. Per questo che spesso la persona "buona" in un generico partito non è cheppoi faccia chissàchè. La parte che non si vede sono l'ideologia, la prassi, la storia, le relazioni con i poteri forti, i rapporti percentuali con gli altri partiti e i rapporti del Cencelli, e tutto quello che c'è ma che non si vede. Le due cose, quella che si vede e quella no sono quello che esiste e che importa. Quindi un può essere, chessò onesto, ma messo in un partito di ladroni la sua azione risultante sarà al massimo quella di chi vede i ladri e non chiama chi di dovere.

Analogamente un periodico è fatto dagli articoli, e tutti opinano facilmente sugli articoli, ma anche dalle scelte editoriali. Le scelte pesano moltissimo, anche nel caso estremo che non sono fatte.
Quindi l'articolo può dire "straniero ruba", "tizio ruba", "poveraccio ruba", "bubbo accusato di furto", "bubbo sospettato di furto", ecc. ecc.
ma la scelta editoriale di parlare di questo e non di altro non è, come credono i bubbini, perché quello è successo e qualcosaltro non è successo.
Mille sono i "fatti" ma quali vanno riportati, quali trascurati, quali commentati dal periodista intelligente e quali da quello stupido, quali analizzati e quali buttati lì è tutto da scegliere e non è che tutto dipende dal benigno volere degli dei ma da chi ha un piano sugli investimenti.

Anche nel caso dei bubbi che vogliono riportare le cose bene il finanziatore non è che dice sugli articoli ma sul piano editoriale. Cosa si studia? Cosa è già coperto da altri? Dove si vuole che un congiunto di articoli vadano e creino? Questo è un pezzo di cose che il bubbino non capisce che c'è e che conta.

Ad esempio i capi di stato delle nazioni che non sono amiche del padrone tutto democratico sono ridicolizzati in tutte le nazioni suddite. Non sono oggetto di analisi profondissime ma è autorizzato ridicolizzarli. Oppure i dittatori amici non sono praticamente mai citati, scompaiono un po' come i loro oppositori. Oppure il nucleare che tutti i periodici bubbi delle pizze lo sostengono, non è che sempre sempre fanno l'articolo che dice che è buono, ma si parla come se fosse una cosa buona mentre si dice dei ghiacci o di altre cose. Come il tabacco uno magari dice che il pepe fa male, ma l'effetto (voluto e ben studiato) è che allora le sigarette sono un'opzione possibile e non una follia.

Per gli articoli anche bisogna considerare che tanti sono scritti per far piacere al capo, con tutta l'autocensura e la pigrizia mentale che è necessaria. Qualche tempo fa sentivo alla radio delle pizze una cosa tipo "i clandestini hanno lasciato le coste del [NAZIONE DI DITTATORE AMICO]...". Ecco se uno dice questo e non lo fanno nero, ma più nero di quelli, allora ecco che continua, che capisce che piace al padrone, che tutti i giorni prosegue su una linea politica così chiara che non serve scriverla o dirla.

Così sembra che tutto sia a scrivere, invece ciò che conta in un testo scritto non è scritto. Anche se sembra bubbo, anzi

Troppo bubbo!

2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

bubbissimo, quello che conta è quello che è scritto e quello che si immagina. Che spesso è di più.
Come avere un bel vestito che copre tutto ma si intuisce uguale tutto sotto, i bubbi impazziscono.

Oriens

18/5/10 14:37  
Blogger Bubbo Bubboni said...

Ah, quanto a intuizione i bubbi primeggiano.
Fa più l'immaginazione dell'immagine, c'è poco da fare.

18/5/10 15:41  

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