18 settembre 2009

Misure minime
E' incredibile che uno stato miope e censorio da secoli abbia leggi di tutela per le attività radioamatoriali. Per via che qui nacque tuttora oggi, grazie ad opportune dimenticanze di leggi oramai historiche, capita di vedere antenne dove neppure si possono porre spaventapasseri senza incorrere nelle ordinanze e nelle grida che mill'enti sono sempre li a gridare.

Me piace la mia radio perché non dipende dalla rete, cheppoi sarebbe che qualcuno ti permette di farlo con la tecnologia che vuole. Tipo un adattatore ISDN, un ADSL 1, un TACS, ecc. tu possiedi il terminale ma non la rete e quindi non puoi usare quello che vuoi come ti pare come puoi fare con un tasto telegrafico o una trasmittente (approvata) per tante bande e in tante nazioni.

Così ero lì a piantare i chiodini per il cavo d'antenna che ho scoperto, sia pure in un'attività così apparentemente semplice, due grandi verità bubbe.

1) la casa è fatta di burro e di acciaio alternati. Così i chiodini o non tengono o non entrano;
2) dovrebbe essere vietato vendere scatole da meno di 500 chiodini. Tanto con 30 non fai un metro, tra quelli che si storcono, si rompe la testa, si rompre la plastica, cadono e se li mangia qualche essere misterioso eppoi non si trovano più, ecc. ecc.

Ora proverò a comprare dei chiodini di turbobubboplutonio, 1000 pezzi, e vediamo se riesco a piazzare il cavo d'antenna!

Mah, a tratti capisco quelli che si rincoglioniscon* con la TV come massimo di uso dell'etere.

Troppo bubbo!