28 settembre 2009

La leggerezza del velo
Come contatto mediatico con le pizze continuo con i messaggini sul cellulare, non avendo ancora le forze per andare oltre la rassegna stampa business. Del resto l'irrilevanza totale delle "notizie" via cellulare fanno capire che per sapere come vanno le cose è meglio guardare altrove.

Infatti la più parte delle "notizie" riguarda morti in qualche modo mediatiche. Così è uno sfilare di drammi della gelosia, di incidenti stradali spettacolari, incidenti lavorali spaventosi, un po' di "nostri" bastonatori bastonati e tutti i trucchi che inventa la pareggiatrice quando agita la guadagna. Ogni messaggio almeno un morto. A parte le assurde sortite del capo di una tale religione su temi degni di un distratto ciarlatore da bar più che un potente della terra.

Così quando leggevo dei suicidi presso una azienda di telecomunicazioni del paese dei formaggi pensavo che forse tra le pizze non capitava. Come potevo non aver mai notato sfilare dei telco-suicidi se ogni giorno vedo almeno una diecina di morti via SMS?

Poi mi sono reso conto che ogni notizia irrilevante e sciocchina nasconde non solo l'approfondimento della stessa ma anche un'altro fatto "vero", rilevante e in grado di esplicare cosa passa.

Così non è che tra le pizze nessun telco si suicida, è che non va sul giornale. E' che scompare nell'abilità dell'ufficio stampa e nella nota integrità professionale dei pennivendoli riuniti e che così non arriva sul mio cellulare che di questi drammi non sa.

Ma non è drammatico che chi fa vivere i cellulari poi si suicidi senza neppure finire in un SMS? E' troppo drammatico, non solo per il poveretto che l'etere non ha sostenuto in un momento difficile ma anche per chi dell'etere di ci vive.

Troppo bubbo!