11 settembre 2009

Dalla parte del bubbo
Se minimizzare è tra gli alti compiti di un qualsiasi governo, mi pare raro che quando si tratta di virus l'idea sia sempre che si esagera e che c'è un complotto dei laboratori per fare soldi.

Maddico, come si può pensare che pii lavoratori con il camice bianco (che ha sempre le tasche grandissime) lucrino sulle medicine, i vaccini e le fialette colorate? Non saranno animati da alti ideali scientifici e filantropici? (Ok, a parte quando si tratta di trovare qualcuno per provare l'intruglio super-brevettato già annunciato agli analisti finanziari)

Ma non era questo il mondo scientifico? Ovviamente no, questo è pseudo-scientifico quindi si può parlare di tasso di diffusione, indice di contagio, incremento del tasso dell'indice del sottofattore di starnuto senza mai curarsi di aspettare anni e anni per raccogliere dati attendibili.

E intanto chi vince? Chi sela ride che il pampino rompicazz* malato il giorno che devi andare al lavoro ovviamente va a scuola a infettare tutti? Chi sguazza tra gli stupidissimi moduli che distribuiscono su [MEZZO DI TRASPORTO] e tra le grida di una burocrazia sempre pronta a dire che non è colpa mia e che comunque l'avevo detto? Chi, pelosetto, verdolino, ben nutrito di saporiti brodini di cultura se la ride grazie al comportamento del bubbo più che grazie alla sua astuzia di uccidere il suo mezzo di trasporto?

Il virus bubbo! Questi sì che usa la pseudo-scienza, i media, la minimizzazione come la massimizzazione, la globalizzazione come il multirazzismo, finanche la rotazione terrestre con inverni ed estati che vanno da sotto a sopra e viceversa, a proprio vantaggio. Così se non fosse per il comportamento e il "ragionamento" del bubbo non ci sarebbe nulla da minimizzare e nulla da temere, viceversa è il bubbo stesso che giustifica quel "bubbo bubbonis lupos" del filosofo. Etcuuu!

Troppo bubbo!