09 giugno 2009

Fine crisi, davvero
E' un po' che non capivo questi rapporti che la crisi è finita, che il tale stato è quasi fuori, ecc.

E pensavo che evvero che nella dottrina economica bisogna sempre dire (al popolino) che va bene, che c'è ottimismo, ecc. perché si possono fare dei grafici che dimostrano che se ci sono buone aspettative il bubbino compra e qualcuno è più ricco e contento. E contento quello ricco tutti sono contenti.

Ma non bastava per giustificare che erano tutti contenti quelli dei rapporti. Dopo tutto c'è una disoccupazione incredibile, ci sono moltissime aziende sane che lavorano poco o pochissimo, nella classe media c'è preoccupazione di cose dei poveri, ecc.

Ora ho capito! L'uscita dalla crisi va vista in senso liberista, non sono questi gli indicatori da considerare! Ci sono poveri e disoccupati? Chissenefrega! Saranno tutti occupati grazie alle meraviglie della globalizzazione e del progresso, ora non interessano (anche perché sono un po' poveretti per interessare).

Guardando agli indicatori numerici giusti, impippandosene della situazione sociale così come ci sene impippa di quella ambientale, effettivamente le cose migliorano a vista d'occhio. Almeno per uno scarafaggio a 15 km sotto la crosta terrestre (che della devastazione chimico-nucleare-ambientale se ne impippa) e per un ragazzino dell'economia liberista.

Ancora una volta c'è un modo bello di vedere le cose e questo, oltre allo scarafaggio, è l'unica cosa che rimarrà.

Troppo bubbo!