18 maggio 2009

La pensione dello stronzio
Sono sempre stupito di vedere come il blabla liberista che vede nella soppressione della scuola, della sanità, dello stato sociale e delle pensioni pubbliche la soluzione a tutti i mali piaccia anche a chi in astratto capisce che sono bubberie.

Già dicevo che i motivi del blabla sulle pensioni pubbliche ha due effetti liberistici benefici:
1) dato che il settore delle pensioni permette lauti guadagni (non ai pensionati o agli iscritti, ma ai gestori si) è bene evidenziare come il settore sia destinato alla poverizia assoluta (non dei gestori, ma dei pensionati e degli iscritti)
2) lo stato può risparmiare risorse da usare per gli amici, le armi, la mafia, la droga o qualsiasi altra cosa liberalisticamente buona e saggia.

Però ora voglio vedere i poveretti che si affannano con bubberie come ci sono più vecchi che giovani, una volta si lavorava così e cosà, e le generazioni, ecc. quando devono sostenere che lo stato deve pagare la pensione allo stronzio e non per (vita media - età pensionabile) ma per migliaia di anni.

Così il buon liberista paga la pensione allo stronzio tutto contento e fa lavorare il settacinquenne tutto stronzio.

Lo so che il giochetto è quello di considerare le pensioni come un capitolo di spesa calato dal bilancio marziano, altrimenti i più feroci liberisti per essere coerenti dovrebbero importare extra- a tutta forza, smettere di costruire autostrade e migliorare le case di riposo, ecc. ecc.
Però calciare i vecchi e coccolare con costi folli la merd* nucleare mi pare bubbo, anzi

Troppo bubbo!