18 febbraio 2009

La verdadera historia di San Bubbo
Già commentavo di come, riportando le acute parole di un bubbo conferenziere, se una volta gli antichi adorarono un vitello d'oro oggi si adora l'oro del vitello. E un po' riflessionavo su questo un po' sui commentari letti altrove e opinavo che era ora di appuntarmi una acuta analisi sull'integralismo laico (l'accento è su "integralismo", non su "laico").
L'integralismo laico è solidamente ancorato sulla più bubba ignoranza non tanto delle varie teorie religiose ma sull'ignoranza pura, integrale, ampia, assoluta di quanto altri hanno pensato e vissuto dopo la discesa dagli alberi e l'uscita dalle caverne. E' il contemporaneo della pseudo-scienza moderna per cui c'è l'idea che il bubbo scientifico non è più legato alle credenze del passato, come si vede bene dal fatto che c'è il calientamento globale, le scorie nucleari e non e gli scienziati che non sanno che farci a parte chiedere finanziamenti per soluzionare tutto.

E molto pensavo di esplicare quando, forse in seguito al premio "San Bubbo", forse per il ricordo del tempo della devozione a San Bubbo, ma mi hanno contattato quelli della tale religione per un'opera colossale.
Mi è stato proposto di iscrivere "La verdadera historia di San Bubbo" recuperando antichi frammenti e integrandoli con le bubberie discoperte o inventate di sanapianta nei secoli della devozione seguenti.
Come al solito inizio con qualche post e poi lascierò la cosa nella lista di volumi da scrivere, bubbamente, ma tanto non c'è fretta. I devoti non hanno i tempi del consumismo informatico e più si fanno frammenti più sevono nei secoli a venire.

Mi ha spinto ad accettare anche due fatti. Un paio di conferenze di lettura della Bibbia in ambiente laico davvero ben fatte (una delle scarse consolazioni nel rientrare tra i gianduiotti sono queste conferenze che non possono esistere tra le tapas o nella carbonara) e la lettura in corso della "Leggenda Aurea". Non capire per non capire avrei anche potuto leggerla in latino mappoi costava meno in lingua e così non la leggo in latino e tanto la capisco uguale.
Che tristezza questa lettura! Pensare alle statue di dei antichi con demone incorporato parlante! E ai templi ai dei antichi! Tutto distrutto, i demoni cacciati chissà dove, le statue di metallo fuse con un soffio dai vari santi! Ma è modo? Ma vendetele sul noto sito di aste online, se proprio vi molesta il demone parlante! Era un partimonio artistico ora perso per sempre. Noi non sappiamo creare valore dalle ossa di pollo e dal sangue di gallina e le statue erano un mercato, vabbé.

Comunque è vero che il libro narra di fatti contemporanei a San Bubbo e tanti passi ci ricordano quell'epoca bubba in cui veniva fatta sorgere una dea nuova di grande successo e in cui la scarsità di oggetti doveva essere qualcosa di difficile da comprendere tuttora oggi.
Mi metto qui due frammentari.

"San Bubbo passò vicino ad un tempio pagano, dove migliaia di pagani adoravano il loro deo con canti soavissimi. San Bubbo si mise sulla porta del ritrovo dei pagani, che era tempio enorme di un milione di cubiti cubi, e fece un miracolo. Tutti i pagani uscirono per carcare la salvezza dal fetore e abbandonarono il culto al deo pagano. E il mismo deo, in forma di colossale statua di bronzo d'orato alta centoymila cubiti, fu visto cercare di lasciare il templio dove l'aria era irrespirabile ma le sue membra divennero dure come il bronzo e cadde e si ruppe. Così trionfò San Bubbo sul culto al falso deo."

"San Bubbo predicava ai pagani e questi irritati cercarono di picchiarlo. Ma quando si avvicinarono con cattive intenzioni il fiato di San Bubbo li uccise tutti e così potè convertirne altri mille e mille sotto minaccia di fiatare."

Troppo bubbo!

2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

"se una volta gli antichi adorarono un vitello d'oro oggi si adora l'oro del vitello."

ma tu sei cinico Bubbo, altro che santo!

23/2/09 17:22  
Blogger Bubbo Bubboni said...

Mannò, a me sembra un buon esempio di come si è mantenuto lo spirito religioso negli odierni tempi pre-scientifici.

Amuleti & demoni, legno & ferro, oroscopi locali & remoti, numeri in ritardo & numeri fortunati, riti dei braccialetti da non spezzare & mail portafortuna: sono i segni di una devozione più diffusa che gli dei della natura.

San Bubbo salvaci tu che sei bubbo!

23/2/09 17:54  

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