19 ottobre 2008

De bubbitatis magisters - La scuola deve impararti le cose
Melo sono già appuntato più volte ma, prima di parlare di scuola e cambiamenti bisogna sempre chiedersi e rispondersi. A cosa serve la scuola?

Alcune ipotesi portano a risultati diversi e alcuni risultati portano in realtà a efetti diversi:

1) serve a preparare al lavoro bubbo, che è fatica e dolore perché hanno mangiato la mela e non dovevano;
2) serve a far sì che i bubbi cambino la società attuale e la evoluzionino, uccidendo i loro padri (ideologici);
3) serve a preparare i futuri votanti per l'attuale governo (un po' come i principi dell'ultima monarchia assoluta che sono nominati dal precedente re che poi muore e quelli che ha scelto lui e quello prima nominano il prossimo);
4) serve ad acquisire abilità sociali, a riempire la rubrica del cellulare (che quando il bubbino nasce è quasi vuota), a popolare il social network anche senza lavorare e ad avere qualcuno con cui chiattare che però lo si conosce prima;
5) serve a contenere la disoccupazione;
6) serve a contenere la criminalità juvenile;
7) serve a permettere che i genitori lavorino senza pagare troppo di sorveglianza pampini, altrimenti si drogano;
8) serve a mantenere un sacco di gente che altrimenti sarebbe disoccupata e al sud;
9) serve ad avviare al consumo di prodotti firmati, sms, loghi e suonerie, spinelli, mp3, figurine e cose che non si capiscono ma sono dei giovani e care;
10) serve perché altrimenti alle statistiche si fa una figuraccia;
11) magister latinorum est, magna instituciones imparazio vitae futuri nobilitate;
12) ecc. ecc.

Non si può scegliere tutto, a seconda di quello che si sceglie ci vanno ricette appropriate e, al contrario, quello che si sceglie produce solo qualcuno di questi effetti.

Quindi prima di dire non va bene così o va bene cosà va chiarito se uno vuole essere coerente con qualche obiettivo oppure se vuole raggiungere un obiettivo ma senza dire qualè o se uno vuole essere incoerente.

Troppo bubbo!