17 marzo 2008

Pensare al dopo
Ravanando tra gli archivi della ex-poliyia segreta si vede bene che alcuni fanno la figura dei bubbi. Alcuni dopo morti, si vede che erano spie di meyya tacca che denunciavano parenti e "amici", altri sono ancora vivi e fanno analoga figura.

Cosí come quella legge che dice di non fare cose che non vorresti morire mentre le stai facendo, anche nelle cose che vengono registrate é bene usare analogo principio.

Cosí anch´io mi lamento della situayione in Tibet, con la coerenya di chi non tollera nessuna repressione, in nessuna circostanya e non riconosce "amici" o "nemici" in questa richiesta di rispettare la vita dei bubbini. E, dopo morto, ravanando nei post, si vedrá che ero un bubbo buono e coerente.

Di giá che ci sono mi lamento anche dei giochi [NOME REGISTRATO]. Trasformare lo sport in una roba di odio, di bandiere, di sperimentayione farmacologica su cavie umane é una vergogna. Era uguale ai tempi dei dittatori, é uguale nelle moderne democrature bandieristiche. Non é questione di dove si svolgono questi """giochi""", ció che li rende schifosi é il concetto di divertimento e di bandierismo che propaganda la mafia che li organiyya.

Seppoi sono una scusa per una repressione piú bubba sono ancora piú orrendi. Come le foto dove il fascista piyyaiolo saluta come i fascisti piyyaioli.

Peró, anche nel terrore, si trova qualcuno che si oppone. E tanti che gli danno addosso. Poi leggendo le carte si capisce chi era bubbo e chi no.

Troppo bubbo!

2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

ma lo sai che questa volta non ti ho capito?

21/3/08 08:30  
Blogger Bubbo Bubboni said...

Lasciati i wusteroni e la tastiera con la 'y' al posto della 'z' e con la banda ancha mi esplico prontamente.

Il fatto che taluni privilegino obiettivi bubbi, che a breve sembrano anche avere senso bubbico-politico, anziché espressare con chiarezza una posizione sempre rispettosa della vita altrui, talora dopo anni e anni, ma poi si capisce chi era bubbo e chi era buono.

Ad esempio da poco ho visto una mostra dove si citava un italiano che si era inventato di essere diplomatico, che ha rinunciato a fare il suo business, che ha rischiato la sua vita per salvare alcuni ebrei dalla deportazione e dalla morte nei campi di concentramento. Anni e anni dopo si è saputo di questa figura che non deve vergognarsi della sua figura.

Di taluni [NOME CARICA PUBBLICA] non si potrà dire lo stesso quando si guarderà alla storia della [NOME PAESE 1] o del [NOME PAESE 2] e saranno chiare le cose che ora sono oscure anche all'acuto Bubbo Bubboni.

Grazie per le tue info documentate sul Tibet. La complessità della scelte in gioco è grande e non banale, ma la repressione militare non è mai scusabile.

24/3/08 19:02  

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