28 febbraio 2007

L'amore per... gli oggetti
Una delle cose che più distinguono la nostra epoca dai secoli buoi del passato è l'amore dedicato agli oggetti. E, come tutte le relazioni d'amore, l'impressionante quantità di tempo dedicata agli amati oggetti.

Siccome però il tempo è la risorsa scarsa più importante (per chi ha la pancia piena senza sforzo) la quantità di oggetti è forzatamente limitata.

Mi ricordo di questo principio quando in aereoporto i soliti bubbi offrono carte di credito gratuite. Gratuite? Quello che serve sarebbero oggetti (oggetti e servizi coincidono dal punto di vista del markettaro bubbo) liberi, anche a pagamento.

Così la carta di credito gratuita (come qualsiasi altro oggetto) impone al fortunato possessore l'archiviazione vitalizia di documenti cartacei o elettronici, la conservazione di pin e numeri da usare in caso di furto, lo scrupoloso controllo degli addebiti, qualche telefonata ai bubbi del solito call-center e via lavorando per ore e ore, anche oltre la morte della carta.

Ho notato che il mio telefonino più recente ha già precaricaricati messaggi come "Ti voglio bene", "Ti amo anch'io", "Chiamami", ecc. Credevo che servissero a gestire in modo semi-automatico le pigre relazioni elettroniche moderne, invece servono a risparmiare tempo da dedicare alla selezione degli sfondi per cellulare...

Troppo bubbo!

27 febbraio 2007

Tecnologie andate a male
Un po' di tempo fa speravo in buone offerte nel campo degli ultraportable PC e invece il capitolo si è chiuso male.
Ci sono in commercio pochi modelli *costosissimi*, in definitiva sono dei PC da capone che non possono cambiare il mercato.
Peccato, non pensavo che si incartassero così nelle solite scelte tra features e produzione.

Oh, tra le tecnologie finite male che mi piacevano poco (e che piacevano moltissimo ai soliti investitori poco avveduti) ci sono le tastiere disegnate rosse (umm, meglio che non aggiunga dettagli, comunque il disegno è sul piano di lavoro...). Sono davvero scomode e tutto sommato un tastierino pieghevole fa di più. Questa volta il ragionamento sul prezzo è opposto al caso degli UPC. Ste' tastiere costano poco, troppo poco per essere un prodotto che piace e si diffonde.

Gongolo per la fine ingloriosa dei PC con UMTS incorporato. Ci sono quattro modelli in croce e sono perennemente in svendita. La prossima volta gli operatori potrebbero essere meno bubbi e lavorare sui prezzi del servizio anziché sui terminali integrati. Mah, impareranno mai? Sono così bravi a bloccare le tecnologie che potrebbero anche solo lontanamente infastidirli però non riescono a sviluppare quello che dovrebbe favorirli. Poveri bubbi, meno male che hanno la voce e gli SMS da mungere.

24 febbraio 2007

Bubbe lamentele
Mezzo mondo si lamenta per il portalone paesedellepizze.it costato 41 milioni di euro dicendo che è lento, inaccessibile, bubbo, ecc.

Sbagliano!

Il portalone è inutile, privo di contenuti sensati (1 milione di euro a regione e non ci sono neanche gli orari degli autobus intercomunali), costoso oltre ogni limite tecnologico possibile (= soldi agli amici? Boh?), in ritardo perfino per le elezioni, occasione di show di ministri inauguranti ma pocopensanti, ecc.

Bubberie! Il portale è rappresentativo del paese delle pizze, sì o no? E allora? Perché lamentarsene? Per me è un ottima vetrina dell'italia (già, con "i" minuscola esattamente come nel logo bubbo che da solo sarà costato 1/2 budget) che spero NON verrà mantenuta, aggiornata e ripulita. Un po' come gli orari degli autobus intercomunali o il trenino che da FCO va in città e che prendono tutti gli anni milioni di turisti.

Visto il portale questi turisti non si stupiranno più se il biglietto del trenino cambia di prezzo a seconda di dove lo si acquista, se si pagano 25 euro di multa per non averlo timbrato, se c'è del vomito in vettura, se i bagni non funzionano e non sono puliti da anni, se il benvenuto lo danno i mendicanti e solo loro, ecc.

Esattamente come il portale. Finalmente una buona vetrina e un esempio di coerenza nella comunicazione che sarà ricordato negli annali del marketing bubbo!
Cogliere i vantaggi
Ho ancora fatto lo sforzo di sfogliare online qualche giornale della pseudo-sx e vale la pena di mettere qui qualche appunto. Poi basta con una cosa irrilevante e stupidina come è il governo delle pizze.

Sembra che taluni pensino che i partiti della sx "radicale" (ahaha) sono danneggiati dalla chiarezza dei 12 punti bubbi.

Che ignoranza bubba! In realtà questi partiti sono tra i maggiori beneficiari della manovra.

Ieri i loro bubbini elettori mugugnavano dicendo: "Siete al governo e c'è la guerra, la TAV, il precariato, ecc. Cosa siete al governo a fare?". Qualche volta anche i dirigenti erano fastidiati dalle grida dei bubbini.

Oggi i bubbini si autocensurano pensando: "I 12 punti stabiliscono che c'è la guerra, la TAV, il precariato, ecc. MA se il governo cade ci sarà il berlusca che porterà la guerra, la TAV, il precariato, ecc." E così pensando il bubbino si tacita da solo senza fastidiare il partito.

Questo è il cuore del management! Trarre vantaggio da qualunque problema o, male che vada, essersi già riempito le tasche da tempo.

Troppo bubbo!
Non negoziabili
Ho visto che alcuni bubbini hanno commentato i 12 punti "non negoziabili" cercando di aggiungere qualcosa per salvare questo o quel settore. Mi fanno particolarmente tenerezza quelli che sperano in meno bubberia nelle TLC e quelli che vogliono salvare il WiMax dalla imminiente strage, ecc.

Solito errore dei bubbini!

Se il governo fosse buono e saggio le TLC sarebbero automaticamente salve. Nessun governo buono bombarderebbe le infrastrutture essenziali della propria medesima nazione. Il punto è che i 12 punti fanno capire che il livello di bubberia non solo è alto ma è anche "non negoziabile".

Il primo punto dice "guerra". Nulla di strano per un venditore di armi, ci mancherebbe! Solo che la guerra assorbe molte risorse, necessita di una economia di guerra, vuole 300 milioni per le frequenze, ecc. ecc. Gli altri punti sono, logicamente, sotto questo. Così come gli altri settori, es. sviluppo TLC, dipendono da questo. Ecco spiegato il ""senso"" della prossima gara WiMax.

Il secondo punto (scuola) è un fregio tipografico bubbo.

Il terzo punto (TAV) dice "soldi (grossi) agli amici". Ohh, finalmente il valore dei buoni sentimenti prevale. A livello governativo viene ribadito il valore dell'amicizia!

Il quarto punto (rigassificatori) riguarda una centrale nucleare da potenziare all'estero. Questioni bubbe e inutili da spiegare.

Il quinto (liberalizzazioni) è importante: finalmente si riconosce il principio che è meglio parlare che fare. Si possono dire delle liberalizzazioni senza cambiare nulla. Ci mettiamo d'acordo tra cittadini e governo, le categorie colpite protestano per finta, gli altri approvano per finta e il governo strombazza a livello europeo che ha liberalizzato. Poi si diffondono le statistiche, i pennivendoli copiano i comunicati stampa, ecc. ecc. Solo che, in realtà, non si è cambiato nulla. Buono, questo è un buon punto. Per me è anche la giusta soluzione al problema TAV: prendere i soldi, far lavorare gli stagisti, inaugurare la tratta, ribadire gli impegni, ecc. ecc. Il tutto, dato che il tunnel non serve comunque a nulla, senza spostare una sola pagliuzza di amianto. Questa è la soluzione bubba!

Il sesto (mezzogiorno) è di quelli pericolosi. Meglio non dire nulla di cose che, per il governo, non esistono. Da non dimenticare che uno sei senatori così importanti per i numeri ha gestito i rapporti con la mafia per molti anni, come da sentenza passata in giudicato.

Il settimo (spesa pubblica) è un fregio tipografico bubbo.

L'ottavo (pensioni) non merita commento bubbo, è troppo stupido.

Il nono (asili nido) è davvero da asilo nido. Si ribasice la coerenza dell'azione di governo. Gnè, gné. Pappa, pappa.

Il decimo (incompatibilità) non l'ho capito, non so chi vogliono colpire o premiare. Non credo il berlusca. Boh?

L'undicesimo e il dodicesimo (parla solo il capo e il capo ha sempre ragione) sono coerenti con l'attuale forma di governo monarchica, nulla da dire.

Ciò premesso non si tratta di aggiungere o di negoziare. Si tratta solo di sperare che una improvvisa carenza di carta igenica possa portare alla scompasa dei dodici punti.

Troppo bubbo!
Sempre più lontano
Tra i commenti di spam che occasionalmente arrivano a queste pagine ci sono quelli dei servizi VoIP tipo 199$ per 2 anni di chiamate illimitate (USA+Canada).

E' strano constatare come dopo mesi di VoIP gli operatori tradizionali non abbiano ancora delle offerte. Tra le pizze si sono limitati a farsi fare una grida che lo vieta e basta. Eppure vedo che sempre più relazioni business si basano su [nota soluzione VoIP] certamente per l'internazionale ma anche per il locale fisso-fisso.

Credo proprio che stiano commettendo il tipico errore di segmentazione basata sul proprio portfolio. Siccome non offrono soluzioni VoIP, il potente marketing dell'operatore non lo considera come esistente (il buon markettaro non sa "a priori" che esistono le cose, è la "produzione" che dice se ci sono nuove keyword).

Così l'operatore vende telefoni (perché il considera relazionati al proprio business) e non gateway VoIP (quelli "normali", non certa bubberia che "funziona" su una sola rete)!

Troppo bubbo!

23 febbraio 2007

Motivazioni e mezzi sbagliati
Dice un giornale di dx: "Mina all’Altare della patria - Un avvertimento anti Usa"

Peccato! Tutto sommato speravo che il rispetto per l'arte avesse portato qualche debole di nervi al folle e criminale gesto, nella speranza di abbattere per sempre un monumento orrendo che deturpa non solo la città della carbonara ma anche tutto il paese delle pizze!

Avrei invocato una pena un po' più lieve se il criminale avesse avuto almeno queste alte motivazioni, invece il folle poteva far male a qualcuno senza neppure la giustificazione morale di avere uno straccio di scopo sensato.

Bah, speriamo che gli USA, colpiti dal rischio che ha corso un orrore che a loro piace chiedano di portarsi la "macchina da scrivere" in qualche zona deserta del Texas. Almeno li il monumento non correrebbe pericoli e nessuno sarebbe più esposto ai danni nervosi causati dalla mastodontica bruttura.

Spero che se gli USA chiedono il governo ubbidisca, senza tentennamenti e con fermezza! Come si addice ad una potenza per bene, suddita e democratica.

Troppo bubbo!
Asimmetrie
Una delle cose che più divertono l'occhio del bubbo che guarda un po' da fuori la ns. realtà è vedere il mix di scienza e superstizione che pervade codesta epoca.

Da un lato abbiamo processori che si scontrano con le dimensioni dell'atomo... e dall'altro abbiamo i numeri in ritardo del lotto.

Da un lato abbiamo i segni dello zodiaco su pavimento di p.za S. Pietro... e dall'altro i libri su come fare soldi con il web 2.0 (umm, forse questi sono dallo stesso lato).

Da un lato abbiamo la strumentazione per il debug dell'elettronica WiMax e dall'altro l'idea che mettendo nella stessa classe un 16enne pluribocciato e una 14enne che vuole studiare saltino fuori due cittadini in grado di trascinare il paese delle pizze verso nuovi lidi.

E' bubbo vedere come la base della composizione delle classi in molte scuole (= un po' per tipo) non ha base scientifica. Non è affatto dimostrato che un po' per tipo migliora la situazione del paese delle pizze! Anzi, l'osservazione sembrerebbe suggerire il contrario.

Sulle cose scientifiche l'osservazione è quella che ti fa constatare che la terra è ferma e piatta, e che le stelle sono state soppresse qualche anno fa, comunque può anche servire per farsi un'idea della situazione.

In alcune scuole (tra le pizze, non so tra le tapas dove su certe cose tendono ad uno strano legalismo) usano il metodo della "classe spazzatura" in cui confluiscono studenti che non vogliono studiare condannati alla catena dalla bubberia delle statistiche europee e insegnanti di manica larga e/o che non hanno voglia di lavorare. Poi, passato il tempo europeamente voluto, gli studenti delle classi spazzatura ricevono il loro diplomino e via, verso gli stage non pagati.

E' sbagliato? Boh? Non c'è evidenza che sia un metodo sbagliato. Di veramente sbagliato ci sono le condizioni in cui tutta questa bubberia avviene.

Cioè in un contesto sbagliato e cercando di risolvere un problema di europea stupidità, questa può essere la soluzione migliore.

E' un po' come quando si fa un progetto con risorse troppo limitate (di tempo, di soldi o di qualità dei bubbi). Poi lo riguardi dopo un anno e dici "è una bubberia!" anche se era la scelta assolutamente migliore per il quantitativo di risorse usato all'epoca.

Così guardi un bubbo e dici "è bubbo", però può essere il miglior bubbo della sua categoria.

Troppo bubbo!

22 febbraio 2007

All'alba dell'anno del maiale
All'alba dell'anno del maiale si commemora la prima caduta del mortadella.

Non credo che abbiano fatto in tempo a fare l'accordo per la nuova DC, quindi mi sa che è solo un inciampo "tecnico". Anche da questo comuque si può cogliere spunto per rampognare la ""sx"" interna e continuare ad andare verso la bubberia più infame.

Sempre il solito il messaggio dei pennivendoli di """"sx"""": "votate la merda che i buoni politicanti hanno preparato per voi altrimenti torna il berlusca che è peggio"

Non sarebbe ora di uscire da questo giochetto una volta per tutte?

Credo che la sx "vera" dovrebbe dire in continuazione il contrario di quello che ragliano i pennivendoli.

Il messaggio dovrebbe essere "O cambiate gente o non vi votiamo più. Torna il berlusca? Chissenefrega! Colpa VOSTRA che volete imporre questa bubbaglia!"

21 febbraio 2007

Gli effetti dell'autorità
Tra le tapas l'imposizione di legge di tariffare le chiamate mobili (oltre a parcheggi e altre bubberie) sempre a consumo e non a scatti ha determinato, dopo circa 15 gg., l'aumento dello scatto alla risposta (da 12 a 15 cent, per tutti tranne qualche MVNO).

Non riesco a capire cosa sta succedendo tra le pizze ora che lunga mano della legge ha imposto l'azzeramento dei costi di ricarica.

Sfortunatamente non ho i dati "veri" su cosa sta succedendo, però posso ipotizzare che milioni di bubbini siano con credito quasi nullo ma decisi a tenere duro fino alla soppressione dell'iniquo balzello.

Boh, non mi spiego perché gli operatore non sono già usciti con delle soluzioni "post-ricarica". E' vero che avranno sperato nel rinvio, però mi pare strano che non escano subito con qualche trovata. Subito, beh, fatto salvo il tempo per concordare senza che l'antitrust si lamenti della concordia.

Inoltre, esaurito il lobbysmo, il problema è vedere come guadagnare dalla nuova situazione.

Ipotesi:
- sopprimere le ricariche di basso importo;
- alzare i prezzi in modo più o meno nascosto;
- constatare che la perdita è limitata, ma strombazzare questa scusa nelle prossime assemblee degli azionisti e incontri con gli analisti (almeno fino al 2012).

Forse quest'ultimo è l'uso migliore della cosa. Un po' come 9/11, la scusa più usata negli incontri con gli azionisti dopo "il cane ha mangiato i miei compiti" secondo la stima mia e di un autorevole quotidiano finanziario.

Bah, vediamo se gli abili operatori riescono a pensare (tutti inisieme) qualcosa di ancora più bubbo.

19 febbraio 2007

Come e perché i bubbi non trovano lavoro
Spesso si leggono i racconti di bubbi che non trovano lavoro nel settore tecno nel paese delle pizze.

Diversi sono i tipi ma comune il problema:
- 30enni laureati senza esperienza a cui vengono proposti solo stage e contratti-spazzatura che nessuno vuole;
- 40enni troppo qualificati che nessuno vuole;
- 20enni non laureati con molta esperienza e competenza che nessuno vuole.

Vari sono i commenti che leggo in giro, ma grossomodo ricadono in queste tipologie:
- sfaticati! incapaci! ignoranti!
- poveretti! e intanto i reali si riempono la pancia!
- senza raccomandazione non vi assumerà nessuno!
- il paese delle pizze è così, se non vi piace emigrate!
- ahaha, sono all'estero e ci vivo e lavoro bene. Poveri italioti!

Tuttavia mi pare che i commentatori e i poveretti trascurano la bubbità dell'ufficio personale e del mercato del lavoro delle pizze.

1) Se l'ufficio personale si chiama così qualcosa vorrà dire, no? In ottica bubba vuol dire che non tratta persone ma numeri e che cerca di farlo con la maggiore efficienza possibile. La base dell'ufficio del personale è che tutti sono fungibili e privi di qualsiasi specificità, pertanto la selezione grossolana può avvenire con mezzi semi-automatici basati su keyword. Non capisco perché gli informatici se ne stupiscono. Sui motori di ricerca tutto il giorno e poi si aspettano che qualcuno legga il loro CV con attenzione o che abbia voglia di chiacchierare per capire cosa c'è dietro alle keyword. Impensabile!
Di buono c'è che l'ufficio personale non tratta mai nessuno personalmente, non ce l'ha con nessuno, non punisce chi non lavora e premia gli altri solo dividendo un budget predefinito. C'è qualche attenzione personale solo per i membri della monarchia e per i caponi.

2) Le aziende delle pizze possono essere o grosse o piccole, ma praticamente mai grandi. Per le piccole assumere è sempre difficile perché una singola assunzione sbagliata è un grosso problema. Quindi è logico che si usino tutte le tecniche per minimizzare sia le assunzioni che gli errori. Per le grandi le assunzioni sono principalmente un budget speso e gestito nell'ambito di criteri generali e, al solito, impersonali.
Di buono c'è che le piccole aziende sanno che i titoli di studio non hanno più alcuna rilevanza, non assumono pezzi di carta ma persone, quindi per alcuni automaticamente scartati dalla grossa impresa ci sono delle rare possibilità.

Pertanto i bubbini non-occupabili non hanno molta ragione a lamentarsi.

Guardano dalla finestra un settore di produzione che viene lentamente convertito in un settore di consumo. E' come il cibo. Si compra, si importa, si cucina, si mangia ma pochissimi lo progettano, lo producono e sanno cosa c'è nella cassetta.

Inoltre non patiscono lo stress da lavoro, i problemi di pensione/tfr, la scarsa qualità del caffé delle macchinette e soprattutto non possono mai essere licenziati. In un mondo dove tutto è precario è stata creata la disoccupazione permanente proprio in settori che oggi dovrebbero essere in costante movimento.

Mi pare che il governo, a forza di copiare le ricette altrui, ha si portato tutti sull'orlo del precipizio ma poi ha fatto un passo avanti.

Troppo bubbo!

17 febbraio 2007

Sulla manifestazione a Vicenza
Due i commenti bubbi.

1) Qualche tempo fa il quotidiano di sinistra che esce tra le tapas aveva un bella vignetta che riprendeva un concetto già espresso dall'autorevole Bubbo Bubboni. Più o meno il bubbo raffigurato diceva: "Non vorrei più manifestare per la pace perché nessuno dovrebbe essere per la guerra, non vorrei più manifestare contro il terrorismo perché nessuno dovrebbe essere a favore del terrorismo, non vorrei più manifestare contro la povertà perché nessuno dovrebbe essere a favore della povertà, ..."

Ora pare che tra le pizze viga il principio democratico per cui qualsiasi bubbo può dire quello che gli pare, tanto non importa a nessuno. Quindi il governo, spacciandosi di centro-sinistra, forse non darà ordine di picchiare i manifestanti ma l'opposizione alla base 'mericana non ha nessuna importanza. Il governo dipende dai 'mericani e dal loro gradimento, non più dal consenso che riscuote tra gli italioti.

Sarebbe bello che una manifestazione così fosse inutile, come ho già detto, ma è molto bubbo vedere come il parere di un lobbista determina la politica dell'euroburosauro mentre una manifestazione contro una cazzat* non condiziona la politica di una democratura quale è quelle delle pizze.

2) Una cosiddetta "alta carica dello stato delle pizze" ha detto, secondo le agenzie, che lui andrebbe alla manifestazione ma non può perché è "alta carica dello stato".

Perfetta sintesi di quello che vuol dire che tra le pizze vige la monarchia (o la democratura, secondo il punto precedente. Contraddizione bubba e irrilevante).

Cara "alta carica", in una democrazia, tu saresti una "carica" solo dalle 9 alle 17 dei giorni feriali e nemmeno tutti giorni! Il resto del tempo saresti un bubbo qualsiasi che può andare dove gli pare, pagandosi bubbamente il biglietto del treno e portandosi i panini.

Viceversa in una monarchia tu sei principe e lo sei e lo sarai per sempre! E i tuoi parenti e amici godono, ora e nei secoli a venire, della tua vicinanza al sole del potere.

Vige la monarchia e le "cariche" sono cariche addirittura ereditarie, figuriamoci se non valgono anche h24!

Troppo bubbo!

16 febbraio 2007

Ma cosa compri?
Ieri passando vicino ad un punto di addensamento dei bubbi ho visto due gruppetti. In uno un bubbo diceva: "L'ho pagato 1000 euri!" e tutt i bubbi vicini dicevano (come dicono i bubbi, cioè gridavano): "E' poco! 1000 è poco!". L'altro gruppetto diceva (sempre bubbamente): "E' caro! 1000 è caro!".

Fin qui niente di strano, tuttavia sarebbe assurdo per un conoscitore di bubbi chiedere COSA era stato pagato 1000 euri. Notoriamente ai bubbi non interessano i fatti per fare una bella discussione o un bel commento. Anche alcuni negoziatori bubbi fanno così quando contrattano uno sconto o stabiliscono un margine in %, senza capirne bene l'impatto in valore assoluto o viceversa.

Così non mi ha stupito troppo vedere la solita mail contro i supposti privilegi dei parlamentari. Solita lista più o meno corretta di spese pagate, soldi, rimborsi anche per amici e parenti, ecc. e l'invito a diffondere via mail la lista che i media tradizionali censurano.

Che bubberie!

1) Non ha senso lamentarsi dei costi senza considerare i ricavi! Il problema dell'attuale monarchia non è quanto costa ma cosa produce per quel costo! Se ci fossero dei politici anziché dei politicanti quelle cifre potrebbero essere un ottimo investimento! Il problema è che l'attuale monarchia è cara perché non fa nulla di utile, si fa scrivere le leggi più importanti dagli stagisti dell'OCSE e via di nefandezze.

2) I pennivendoli non censurano la lista! Un tratto essenziale del carattere del pennivendolo è la pigrizia. Controllare se i membri della monarchia hanno davvero francobolli illimitati comunque costa più fatica di quanto possa fare un pennivendolo, quindi se non viene presentato un libro che ha fatto il controllo non viene pubblicato nulla.

Quindi la lista non va diffusa con quel commento che dovrebbe ispirare non all'odio quanto all'invidia verso i reali. Ma, al solito, non si può pretendere nulla da un bubbo.

"E' caro! E' caro! E caro!"

15 febbraio 2007

L'economia del bubbo stagista
Spesso si pensa che sia stato possibile costruire le piramidi perché c'erano gli schiavi.

Oggi ho scoperto che anche nei "gruppi di volontariato" i volontari sono praticamente scomparsi e sono stati sostituiti dagli stagisti (però chiamarli "gruppi di stagisti" suona male). Molti sono i pregi: non costano nulla, sono robusti, lavorano a tempo pieno, bene o male fanno quello che devono, non hanno ambizioni o possibilità di prendere il controllo della baracca. Tutto il contrario dei volontari, insomma. Lo stesso capita in moltissime aziende, inutile fare esempi, ed è chiaro che gli stagisti sono a tutti gli effetti l'equivalente moderno della schiavitù.

Fin qui tutto bene, fortunatamente l'attuale allevamento dei bambini serve esattamente a formare stagisti mansueti e servizievoli.

Però non mi spiego perché, avendo gli schiavi, non riesca più a costruire piramidi. Sarà la scarsa qualità del bubbo stagista rispetto allo schiavo egizio? Sarà che la chiave non erano gli schiavi ma aspetti organizzativi che si sono persi nel rogo della biblioteca di Alessandria? Sarà che la bubbità è enormemente cresciuta in pochi secoli? Non so. Esempi di disastri da stagista ne vedo tantissimi però ci sono anche tanti casi positivi di lavori fatti grossomodo come li avrebbe fatti un dipendente mediocre.

E' vero che i bubbi stagisti hanno, sempre in media, una creatività nulla, tuttavia in molti lavori dovrebbe bastare il rispetto delle regole. Boh? Serviranno indagini.

14 febbraio 2007

Il capodanno dei bubbi

In vista del capodanno dell'area degli involtini primavera metto qualche figura del recente capodanno dei bubbi.

Si nota come i bubbi hanno le mutande a pallini nelle grandi occasioni. Si tratta di un tratto del carattere bubbo che va tenuto nella debita considerazione.

Nella prima figura è anche spiegato perché non sono andato al capodanno NO-TAV a Venaus. I bubbi si addensano e non è facile muoversi nelle occasioni che i bubbi considerano importanti.


I bubbi festaggiano il capodanno con una mangiata bubbica, il menu può variare ma sono molto orgogliosi della presentazione e della tavola ben imbandita.



I festeggiamenti bubbici sono anche pericolosi, volare con un razzo in cul* è sconsigliato dalle autorità. Non a caso ci sono tanti incidenti a capodanno un po' per i bubbi che cadono finita la spinta del razzetto, un po' perche quando cadono possono colpire qualche passante.
Ancora sul film "Nemico bubbico"
-- seconda parte --

L'idea di usare le tracce per dare problemi c'è ed è uno dei passaggi più vicini al vero e alla situazione del bubbino che deve sempre chiedersi "che immagine digitale sto dando di me?".

Nel film si vedono varie patch antenna che sono spacciate come "sensori di localizzazione". Qui arriviamo ad un problema critico dei tracciamenti. I bubbini potrebbero pensare che la criticità sia produrre l'oggetto o trasmettere il segnale, in realtà il vero problema è alimentare la baracca. Non so se davvero i bubbi neri del terrorismo imbandierato hanno risolto il problema delle pile. E come? Con generatori cinetici? Con pluto-idrogeno-magnetocadmio gassato o in pillole effervescenti? Boh? In ogni caso qui il film ha bisogno di aggiustare un po' la scarsa realtà attuale.

Il film non tratta il tema internazionale che ai 'mericani importa sempre poco o niente. Sapere che quando si acquista un biglietto aereo per la patria dei gestori di Guantanamo la UE fa il favore di rigirare un profilo digitale completo (dei dati che eventualmente i 'mericani non hanno) è troppo vero per rientrare nella finzione cinematografica. Del resto il concetto di nazione mostra sempre più la corda quando un po' di tecnologia è usata nella realtà. E il concetto di UE è davvero preistorico da questo punto di vista, dato che rappresenta l'apoteosi delle nazioni e non il loro passaggio ad uno stadio evolutivo successivo.

Da ricordare anche che l'oggetto di intervento delle authority è sembre bubbo. Es. quando nacque la legislazione privacy tra le pizze i pennivendoli agitavano lo spauracchio della pubblicità nella buca delle lettere! Sullo spam nessuna authority raglia molto perché tecnicamente non sanno cosa fare, viceversa per un bubbo principio accademico (per cui è meglio occuparsi delle pagliuzze remote che delle travi quotidiane) tutti autoritari si agitano sulla protezione del DNA (senza bloccare i brevetti, ovviamente) nei modi più strampalati e "sicuri" per non fastidiare nessuno dei bubbi grossi.

Ok, fine recensione. Mi spiace di non aver notato nulla di divertente, comunque la trama è furba e vedere che è meglio gestire la privacy che cercare di proteggerla è sempre una bella lezione per il bubbino che non ha alle calcagna solo i federali ma anche le aziende, le authority, la UE e i bubbi mascherati.

Povero bubbo!

12 febbraio 2007

Recensione bubba: "Nemico bubbico"
Un paio di settimane or sono mi è arrivata una bella mail che mi chiedeva di parlare del film 'mericano "Nemico bubbico".
La cosa mi ha incusriosito perché, diceva la mail, nel film recitano l'attore W. Smith (boh, Smith è il solito cognome finto, stile Rossi, chissà come si chiama in realtà) e G. H. oltre al prof. S. R. in un ruolo minore.

Il prof. S. R. è stato il primo garante privacy del paese delle pizze ed effettivamente nel film si vede un ominio piccolo piccolo che mette dei cerottini neri sopra le videocamere (senza zoom e fermo immagine quasi non si vede, sono sicuro che a quelli che fanno i titoli di coda è sfuggito).

Ahimé, la privacy è una mia area di lavoro nel senso che per dire le mie bubberie sul tema sono pagato. Tuttavia qualche considerazione bubbica posso anche metterla qui.

Un po' lo devo anche al prof. S. R. cui sono molto grato per alcune citazioni che, anche se non troppo bubbiche, riempono sempre bene una slide.

Credo di essere l'unico che prima di parlare di un film... lo guarda. Comunque ho fatto così, l'ho visto nella lingua delle tapas + qualche pezzo in inglese per capire cosa dicevano in realtà.

La prima cosa da dire è che il film si intitola "Nemico bubbico" in italiano, "Enemigo Publico" en castillano e "Enemy of the State" in 'mericano. Ciò detto potrei chiudere qui, però sono buono e spiego.

Il concetto di privacy è molto variabile da nazione a nazione. Per i 'mericani, e nel film si capisce bene, la privacy vuol dire "i federali non ficcanasano nei miei affari". Questa è un idea che tra le pizze, e per certi versi in tutta la vecchia europa, è semplicemente inesistente.
La legge sulla privacy del prof. S. R. ""difende"" il bubbino dalle aziende e dagli altri bubbi ma non dallo stato. Sarebbe inimmaginabile per un paese dove una singola procura di una grande città fa più intercettazioni che tutti i 'mericani in un anno (contando solo quelle ""legali"", ovviamente).
Nel film si vede che le tecnologie di intercettazione che si usano tra le pizze sono migliori perché:
1) non c'è l'appoggio dei costruttori di apparati;
2) c'è mooolta più pratica diffusa tra molti bubbi;
3) tra servizi segreti, ecc. ecc. è pieno di bubbi occhiuti.

Una grande idea della legge privacy delle pizze è che i cuore del problema è il trattamento dei dati e non la raccolta in sè. Questo nel film si vede bene, la correlazione delle tracce digitali crea l'immagine del personaggio, i singoli dati possono anche essere trascurabili o perlomeno neutri.

Però va anche detto che il singolo bubbino ha delle responsabilità!
Tutti lasciamo tracce digitali della ns. vita, è compito del bubbino capire che immagine di sè viene creata da queste tracce.
Es. se il bubbo usa la carta di credito solo per i video zozzi è colpa del medesimo bubbo se poi sembra uno zozzone! Fai anche una donazione benefica con la medesima carta, compra un libro cartaceo, un cd (sembra assurdo ma li vendono già pronti in alcuni negozi), ecc. e viene fuori un profilo ordinario.

In un mondo di consumatori il "ticket" dice esattamente chi sei, in cosa credi, ecc. ecc. PErò il "ticket" lo crea responsabilmente in bubbo avveduto. Per il resto ci sono i contanti.

--- Fine prima parte ---

10 febbraio 2007

Fusi orari
Credo che non ci si rende mai ben conto di cosa vuol dire che un posto ha una cultura degli orari diversa da quella a cui si può essere abituati.

Molti pensano che tra le tapas si usi mangiare un po' più tardi e che tutto finisca lì. Errore!

Qualche esempio:
- ore 22.00 del venerdì, si esce per una caña e qualche tapas (che qui sostituisce la cena che, in realtà, non esiste in forma di sequenza "antipasto-primo-secondo con contorno-frutta-dolce-caffé-grappa"). Tutto pieno, alle 22.30, dopo aver visto una quantità di locali strapieni di bubbi un ultimo disperato tentativo dal koreano. E' noto che i bubbi si addensano, ma almeno dal koreano ci sarà posto. C'è anche un miracoloso divieto di fumo... è fatta. No, è pieno, forse dopo le 23.00 ci sarà un tavolo, forse. Il koreano!

- ore 12.45 del sabato, colazione-brunch. Arriva una telefonata. "E allora? Passiamo tra dieci minuti. Perchè il cell è spento?". Boh? Avevamo concordato di tapear, sottointendendo che ci si vedeva alle 21 e si iniziava un giro dei locali di tapas. Grasse risate. Quando si concorda di tapear ci si vede A PRANZO, cioè grossomodo tra 13 e le 14.

- locale di lusso per un tè? Ci si vede alle 18.oo. Del resto il locale da tè chiude alle 21.00, cacciando i bubbi riottosi che affollano i tavoli. Alle 16.00 servono ancora pranzo e quindi il locale non è aperto per tè e dolci. Logico, no?

Troppo bubbo!

08 febbraio 2007

Poveri bubbi!
Notizia d'agenzia: "Autorità e GDF acquisiscono i piani tariffari dei telefonini"

Due commenti:
1) Ma come? Non li conoscevano? E come vigilavano?
2) Poveri bubbi! E ora dovranno leggerseli!

Mah, queste autorità sono sempre più bubbe. Forse è perché avrebbero dovuto essere la soluzione a tutti i mali, forse perché è oramai provato che (tipo la UE) dove toccano fanno disastri.

Mi pare che tra le pizze l'idea di autorità si basi sulla profonda radice fascista dell'italiota. Siccome non c'è nessun senso della giustizia l'italiota spera che "dall'alto" qualcuno "giusto" risolva i problemi senza favorire sfacciatamente i soliti amici. Un po' di esperienza basterebbe, ma anziché capire, almeno dopo i fatti, che è il meccanismo fascio ad essere sbagliato e che serve senso della giustizia per non cadere in questi problemi, il bubbo pizzarolo cerca di cambiare quello "giusto" che doveva risolvere tutto. Così salta fuori un altro che, al solito, non è "giusto", che favorisce gli amici, ecc. ecc. senza che venga mai messo in discussione il meccanismo.

Troppo bubbo!

04 febbraio 2007

Come si usa la televisione
Non credo che questi appunti mi serviranno più ma è comunque meglio che li scriva prima di dimenticarmi della questione. Tra le pizze non ho mai avuto la TV ed è molto improbabile che me ne procuri una.

Tra le tapas, affittando una casa ammobiliata, c'erano due TV già installate. Una è subito finita in un armadio perché occupava spazio, l'altra resiste ancora fuori dal sacco allo scopo di sentir parlare la lingua locale a comando.

La TV è, in sintesi, fatta da un monitor e da un sintonizzatore. Il sintonizzatore non serve a nulla, salvo alla regolazione dell'antenna senza usare un analizzatore. Infatti il segnale TV così com'è è pieno di pubblicità, di parti inutili e noise o, qualche volta, di informazioni da riascoltare che sono già state cancellate dall'incedere della programmazione broadcast.

Il segnale TV, per essere visto correttamente, va registrato (su nastro o meglio su HD) e poi visto a piacere (del bubbo, non del broadcaster). In questo modo si possono saltare i pezzi inutili, riascoltare le frasi interessanti e fermare il flusso streaming quando viene in mente di fare altro.
Il fatto che il segnale vada registrato è confermata dall'evidenza che i programmi TV ci sono anche di notte, quando interesserebbero pochissime persone. Il broadcaster sa che il segnale viene registrato e quindi invia il segnale (che non è compresso) approfittando delle ore notturne. E' forse inevitabile, dato su questo canale 1 minuto di trasmissione equivale ad 1 minuto di visione! Ahaha!

La TV si può anche usare:
- per vedere i contenuti pre-registrati anche se ha una scarsa risoluzione;
- per illuminare la stanza (anche se l'immagine può essere nera per brevi istanti);
- come semplice simulatore di presenza a scopo antifurto.

Va però notato che la TV rilassa. Non nel senso che guardare la TV favorisce il rilassamento ma nel senso che affatica, svuota di energie, imbambola, annichilisce il senso critico. Per questo comunque vedere più di 30 minuti al giorno di flusso registrato è praticamente impossibile.
Tutti imparati
Nei corsi di problem-solving per caponi si inizia sempre con la stessa formuletta (in cui cascano solo i caponi che non hanno mai fatto uno di questi corsi). Si descrive una situazione, si chiede di risolvere il problema e l'ingenuo capone mette la testa nel sacco e parte. Così come farebbe un bubbino, del resto.

Sbagliato! Spiega l'astuto istruttore. Prima bisogna capire se c'è un problema, qual'è il problema, ecc. ecc. Ovviamente la storiella è fatta in modo che quello che sembra il problema sia solo un dettaglio di una situazione più complessa, ecc. ecc.

In realtà vedo che il bubbo fa molto più spesso un altro errore. Prima crea una situazione critica, quindi sorge un problema enorme che poi il bubbo cerca di risolvere. Parte tutta la fanfara sul problema. Sono raccolti i dati statistici, si scrivono i libri, si fanno i convegni, si organizzano i corsi, ecc. ecc. Il tutto dimenticando che il problema è stato creato dallo stesso bubbo attraverso la creazione di un terreno fertile per il suo insorgere.

Un chiaro esempio di problema "artificiale" è l'obbligo scolastico fino a 16 anni.

Nasce dalla solita europeata, partita scopiazzando i 'mericani e senza considerare che i 'mericani non hanno la scuola superiore ma solo un "social club" di intrattenimento pre-universitario. Poi la bubberia della scuola a 16 anni si alimenta con vecchie ricette e problemi del passato. Non è tra le pizze o tra le tapas che, oggi, i ragazzi rischierebbero una vita di sfruttamento da lavoro minorile e di ingiusta impossibilità di studiare. Era 100 anni fa, ma la ricetta e la fotografia del problema è ancora li, e quindi quando non ha più nessun senso si applica la cura che allora, quando sarebbe servito, avrebbe scontentato i poteri forti dell'epoca.

Così nasce il problema, la elevatissima criminalità, il bullismo, l'evasione dall'obbligo, i libri, le statistiche, i programmi europei, ecc. ecc.

Sempre senza considerare che il problema potrebbe anche non esistere, che non è l'obbligo scolatisco che fa diventare intelligenti, che chi non vuole studiare non studierà mai solo perché da qualche parte qualcuno ha previsto che studi, che quando poi magari uno vorrebbe studiare in altri momenti della propria vita non ci sarà nessun aiuto, ecc. ecc.

Troppo bubbo!
Il lieto omaggio
Nei libri saggi di marketing si raccomanda di non regalare denaro ai bubbini ma omaggi vari che ricordino il brand.

Bha, una banca delle tapas regala 100 euro a chi fa versare lo stipendio sul loro conto. Non mi pare affatto un'offerta sbagliata, anche perché per il bubbino è difficile considerare 100 euro un errore. Del resto la rogna di cambiare conto è così solenne che 100 euro sono più un indennizzo che un omaggio.

Due sono i punti bubbi che non vedo analizzati sui libri di marketing:

1) se i costi di acquisizione del cliente non vanno in buona parte nelle tasche del cliente vuol dire che c'è una dissipazione di risorse e, forse, un rischio di uso non efficiente del budget markettaro;

2) ciò che mi pare importante è che l'omaggio abbia una congruenza con l'attività che si promuove (non so come chiamare il concetto perché non è citato sui testi e forse in 'mericano non ci sono parole adeguate). Per una banca dare direttamente soldi è corretto, dare pentole (come fa un altra banca delle tapas) lo è molto meno mentre funzionerebbe per un venditore di lavastoviglie. Dare macchinine fotografiche digitali è, oramai, un errore. Se ho già una macchina quella in omaggio è scarsa, se non ho una macchina quella in omaggio è considerata di scarso valore. Inoltre è un bene con primo prezzo basso, quindi l'omaggio funziona poco come acchiappa-clienti. In ogni "epoca" c'è un oggetto che tutti vogliono, prima il cellulare, il DVD-player, poi l'mp3-player, poi la macchina fotografica, forse ora il navigatore, il PVR, il disco esterno, ecc. ecc. però appena si passa il picco di domanda o quando i compratori sono già più informati è difficile che l'omaggio smuova le masse.

Poi certo è vero che ci sono alcuni più sensibili agli omaggi che altri, però in alcuni campi vedo che gli omaggio sono ancora sottovalutati.

Es. nei prodotti esperienziali si usa tutto sommato poco. Come faccio a sapere se il cioccolato al peperoncino mi piace senza investire un capitale per acquistarne 100 g? Se non sento l'odore del thé come posso cambiare marca? Perché talune riviste non mandano numeri omaggio ma spediscono abbastanza pubblicità cartacea da confezionare 10 numeri?

Boh, credo che il problema sia una scarsa valutazione della congruenza dell'omaggio con il messaggio racchiuso nel brand.

Poi il bubbino si confonde e, come al solito, morde.

01 febbraio 2007

Cercare o trovare?
Uno dei miei motivi di lamentela verso i paper sul web semantico è che il problema che si pretende di affrontare non è, per me, utile.

Non ho affatto il problema che una query del tipo "la più elegante soluzione per la tal questione matematica" non sia ben risolta dai soliti motori di ricerca. Semmai avessi un simile problema chiedo in un forum adatto, leggo una faq o studio le tabelline.

Viceversa ho il problema che, da quando esiste il marketing on-line, una query del tipo "[NOME AZIENDA] [NOME PRODOTTO]" porta SEMPRE ad annuncio di VENDITA del prodotto e mai al manuale tecnico, alla configurazione o a un forum dove si descrivono le magagne del tal oggetto (che sono le cose che cerco).

Anche una query del tipo "Hotel [NOME HOTEL]" non porta praticamente mai al sito dell'hotel ma sempre ai soli "aggregatori" che non hanno nessun collegamento con il sistema di prenotazioni di detto hotel, ma che consentono di prenotarlo e di sapere POI che non ci sono stanze.

Inoltre c'è il complessissimo problema del tempo. E' una questione talmente intricata che lo stesso Bubbo Bubboni non ha presente delle buone soluzioni. Il problema è che le pagine sono "piatte" rispetto al tempo e non impilate come i documenti non letti su una scrivania. Qualche volta va bene così, serve davvero un documento vecchio o su un problema vecchio (dove "vecchio" = di 2 ore fa), ma qualche volta non ho bisogno di sapere le magagne di un driver FreeBSD 0.99 ma quelle relative alla versione 6.2.
Gli attuali motori di ricerca non aiutano, mettere la data sulle pagine non serve a nulla e i bubbi del web semantico sembra che non si pongano neppure il problema con i loro tag. Inoltre milioni di bubbi usano termini come "ultima versione", "nuovo prodotto", ecc. ma non è che poi vanno a manina ha cancellare questi temini quando esce l'ultima versione o il nuovo prodotto!
La questione non è ancora fatale, molta roba è "nata" nel 1999-2000 ma tra poco tempo l'antichità potrebbe schiacciare il bubbino web.

Altro motivo che mi fa ragliare contro il web semantico è lo stesso termine "bubbo". La semantica di "bubbo" è nella testa di chi legge e non in quella di chi scrive. La parola ha significati diversi ogni volta e una profondità semantica elevata. Se il pc non ha senso dell'umorismo è difficile che capisca il significato di una frase dove compare la parola "bubbo". C'è poco da fare e non ha senso farlo.

O non ho capito nulla? Boh?

Troppo semantico!