04 novembre 2007

Web 2.0 e morte dell'IT
L'IT dept. di qualsiasi grossa azienda è la rappresentazione vivente del principio di conservazione dei dinosauri.

Qualsiasi organizzazione vive prioritariamente per garantire la sua stessa sopravvivenza, morendo sempre con dolore e colpi di coda micidiali. L'IT però è più esposto ai pericoli della morte perché è più vicino all'innovazione.

Così come una volta erano merce rara nelle grosse aziende i floppy, la lavagna luminosa, i lucidi e relativi pennarelli, le stampanti, ecc. oggi lo sono lo spazio mail e disco, le applicazioni web, la dimensione degli allegati, l'ftp per i clienti, ecc.

Così come una volta segreterie e uff. acquisti si impegnavano a non fornire i beni più richiesti oggi l'IT esiste per mettere un prezzo altissimo ai servizi richiesti e quindi giustificare i propri brandelli di esistenza con un budget falsamente in pari.

Il supposto Web 2.0 velocizza tali processi, come dice una rivista o no? Il parere bubbo è che no.

L'IT dept. attuerà sempre per giustificare i propri costi, difendere la propria esistenza e la propria bubbità, indipendentemente dal fatto che servano portatili, spazio mail o diritti d'accesso.

Può la bubbità salvare dall'evoluzione? Ovviamente sì, dato che la relazione è tra IT e picci per la figlia del capone e non tra mail e produttività. L'una cosa è tangibile e meritoria, l'altra è bubba e incerta.

Un po' come il Web 2.0 in se, che non si capisce mai se esiste oppure no. Intanto vorrei sapere se le informazioni nei wiki esistono e non ci sono le tecnologie per trovarle oppure se proprio non esistono ma sembra sempre che ci siano e questa è la vera evoluzione.

Un mondo di regole ferree e di mille trucchi per evaderle e riuscire a lavorare o a archiviare mp3. Forse questo sì che merita di essere la next release dell'IT.

Troppo bubbo!