04 maggio 2007

Riviste
Le informazioni utili in campo tech (progettazione, lavoro ICT) sono un po' diverse dal solito. Intanto la pubblicità può essere utile, dato che può presentare davvero prodotti nuovi (chip, device, applicazioni) e gli articoli dovrebbero essere appunto per tecnici.

In realtà oggi conosco una sola rivista che ha articoli per progettisti HW con il giusto livello di approfondimento (ovviamente USA, con 19 anni di esperienza) e alcune altre che radunano i comunicati stampa di vari fornitori.

Il resto è una pena. Anche nel caso dell'ICT si nota come gli articoli sono diventati simili a quelli dei quotidiani gratuiti: max 1/2 paginetta, riscopiazzatura con aggiunta di aggettivi rispetto al testo del comunicato stampa. Il problema è che chi fa il comunicato stampa certe cose tech non può capirle e quindi i dettagli utili non possono mai arrivare sulle riviste. Si nota inoltre che meno l'autore capisce il prodotto e più usa aggettivi "decisi".

Sembra che siano proprio finiti i tempi in cui un esperto provava un prodotto e poi diceva cosa ne pensava, oppure l'esperto raccontava come si fa a fare qualcosa. Ok, è normale, le riviste le pagano i bubbi inserzionisti e quindi non possono essere che così.

In rete però non c'è più la soluzione a tutti i mali, come in passato. Tolte le info sui sistemi operativi e le applicazioni libere, nessuno fa più un commento serio dei prodotti o spiega le cose in modo più approfondito che "clikka qui, clikka li".

Se deve installare qualcosa da zero su una macchina pulita va bene (forse), ma per il troubleshooting puoi solo sperare nel sito del costruttore.

Boh, non capisco bene le cause. Forse troppi bubbi in giro, forse gli esperti sono troppo impegnati, o forse la maledetta censura cyberterroristica non consente più a nessuno di dire "ehi, il prodotto tale non è compatibile con l'accessio talaltro perché ...".

Troppo bubbo!