10 febbraio 2007

Fusi orari
Credo che non ci si rende mai ben conto di cosa vuol dire che un posto ha una cultura degli orari diversa da quella a cui si può essere abituati.

Molti pensano che tra le tapas si usi mangiare un po' più tardi e che tutto finisca lì. Errore!

Qualche esempio:
- ore 22.00 del venerdì, si esce per una caña e qualche tapas (che qui sostituisce la cena che, in realtà, non esiste in forma di sequenza "antipasto-primo-secondo con contorno-frutta-dolce-caffé-grappa"). Tutto pieno, alle 22.30, dopo aver visto una quantità di locali strapieni di bubbi un ultimo disperato tentativo dal koreano. E' noto che i bubbi si addensano, ma almeno dal koreano ci sarà posto. C'è anche un miracoloso divieto di fumo... è fatta. No, è pieno, forse dopo le 23.00 ci sarà un tavolo, forse. Il koreano!

- ore 12.45 del sabato, colazione-brunch. Arriva una telefonata. "E allora? Passiamo tra dieci minuti. Perchè il cell è spento?". Boh? Avevamo concordato di tapear, sottointendendo che ci si vedeva alle 21 e si iniziava un giro dei locali di tapas. Grasse risate. Quando si concorda di tapear ci si vede A PRANZO, cioè grossomodo tra 13 e le 14.

- locale di lusso per un tè? Ci si vede alle 18.oo. Del resto il locale da tè chiude alle 21.00, cacciando i bubbi riottosi che affollano i tavoli. Alle 16.00 servono ancora pranzo e quindi il locale non è aperto per tè e dolci. Logico, no?

Troppo bubbo!