23 gennaio 2007

Ecc.
La prima volta che ho letto su un manuale che il prodotto supportava "[carrettata di standards], ecc." ho capito che per il bubbo consumatore era finita.

Fino a quel momento pensavo che per fare una buona scelta fosse necessario leggere il manuale del prodotto reperibile sul sito e che chi non leggeva il manuale si esponeva a tutta una serie di malescelte. Dopo le recensioni dei pennivendoli, i forum e i depliant solo il manuale poteva far chiarezza sulle caratteristiche e le carenze più bubbe e recondite. Nel manuale si vedeva la lista di incompatibilità, la necessità di accessori che non sono mai stati prodotti o importati per realizzare la funzione che mi avrebbe fatto scegliere quel prodotto, l'assenza di funzionalità talmente logiche che solo un bubbo le avrebbe tolte, ecc.

Sintesi dell'irrazionalità delle grosse aziende il manuale palesava la bubbità del fornitore fino alla scelta positiva o negativa.

Ora non è più così. Il manuale, grazie ai soliti bubbi dei focus group, è stato semplificato fino ad essere completamente inutile. Non rivela le caratteristiche del prodotto, che possono essere scoperte solo dopo una settimana d'uso e maledizioni, non chiarisce che tutto quello che ti serve non si può fare con quel modello, ma dice solo clicca qui-clicca li come si addice al bubbo che tanto non capisce di cosa si parla.

Così l'apoteosi del malato mondo del consumo non è la paralisi della scelta per via delle troppe opzioni (ma quando mai!) ma la considerazione che se lo costruisco io almeno so quali limiti ha.

Sono sempre più soddisfatto degli oggetti HW o SW che produco e sempre meno di quelli che compro. Se lo faccio io non solo so che funzioni ha ma so anche quali funzioni ho scelto di non implementare e perché.

Queste scelte sono, per i prodotti delle grosse aziende, completamente irrazionali e non predicibili. Non è una questione di costi (cioè di razionalità economica) ma di bubbità del marketing. Quindi è frequente che un prodotto scarso si basi su componenti costosi usati male
e non su un razionale e chiaro posizionamento verso l'utenza più bubba e di minori pretese.

Ancora una volta il mondo dei bubbi consumatori è punito a vantaggio del mondo dei bubbini costruttori.
Troppo bubbo!