09 novembre 2006

L'attor giovane
Un noto principio tecnologico afferma che non si puo' fare per tutta la vita l'attor giovane. Cioe' se una tecnologia e' sempre lili per partire ma non parte mai c'e' qualcosa di importante che non funziona.

Un esempio sempre buono e' il riconoscimento del parlato.

Dall'idea di sostituire la segretaria (che nell'antichita' scriveva le lettere per conto del capone) a quella di sostituire l'addetto al call center, siamo sempre a baracche semifunzionanti che pretendono o un dizionario di cinque parole o che parli come un bubbo cretino che fa gli esercizi di dizione.

Ieri qui al SIMO (come lo SMAU ma spagnolo, solo che e' bello, vitale con gente felice e grandi aspettative tecnologiche) una nota societa' di software non-libero presentava ad almeno 300 bubbi sviluppatori la nuova piattaforma integrata di sviluppo ultrabubba versione 3.0. Con trumenti di sviluppo mostruosi che integrano l'integrabile, supportano il supportabile e abilitano a scrivere bubberie inimmaginabili (es. menu' con controlli ruotati o basati su skin, ecc.).

La demo si basava sulla realizzazione di un sistama di crm per un'azienda immaginaria. Tutto bene, compresi i video integrati con menu' a tendina e pulsanti obreggiati in giallo, poi arriva il micidiale riconoscimento vocale.

Due linee di codice, richimato il dizionario spagnolo e via.

La frase che il bubbo demo doveva pronuciare era "el ratón no funciona". Subito appare "el no funciona". Nuovi tentativi, iniziando via via a parlare come un cretino portano a "el funciona" come miglior risultato. Parlando forte e chiaro "hezbolla funciona" (tutti a ridere, la societa' in oggetto e' USA). Parlando a carateri staccati, lento, forte e chiaro "el no decepciona" (egli non tradisce, giu' altre sonore risate).

Ok l'effetto demo, ma fino a quando chi si occupa di riconoscimento della voce non conosce anche un po' di sviluppo HW DSP... meglio limitarsi a "B - U - B - B - O" e poco piu'.