10 novembre 2006

Lamentele sul DVB-H
Ho visto un articolo sul DVB-H su un noto (e buon) sito di tecnologia. Non sono d'accordo. Il DVB-H in [NOME NAZIONE] non è mal messo perché in se non serve ma perché l'offerta è stata e sarà disastrosa. Il marketing degli operatori ha colpito duramente una tecnologia che doveva ancora partire, uccidendola prima che si formasse la massa critica. Così la partenza vera, se l'operatore la tollera, sarà molto più avanti. Tuttavia il rischio di finire come il push-to-talk è tutt'altro che scampato.

I risultati sono i soliti:
- numeri nascosti
- rapporti degli analisti falsi
- prezzi assurdi e quindi offerte a costo zero per tot mesi (poi la teorica mazzata, ma il cliente è già scappato)
- pochi (o uno) terminali
- niente di free, si paga con la legge dell'operatore: sempre-tanto-comunque-subito

La riprova che la TV mobile "serve" l'ho avuta qui al SIMO: player MP4, TV portatili DVB-T (davvero portatili, non trasportabili), lettori DVD portatili anche da auto, decoder DBV-T USB per notebook abbondano e sono accolti con interesse. Quando per pochi euri posso avere la TV sul portatile sarebbe il caso di parlare di trionfo della TV mobile, solo che l'analista non capisce il mercato e l'operatore non capisce il business.

Solo una minaccia non si è ancora abbattuta sul già morente DVB-H di [NOME PAESE]: le applicazioni fatte dall'operatore. Mah, forse un errore in meno rispetto al solito? E' presto per dirlo.

Leggendo l'articolo però mi sono ricordato di un'altra legge importantissima delle tlc mondiali. Gli operatori, ancora oggi, non hanno mai capito e voluto Internet. Sono sempre fermi al V.23 e ai walled-garden. Le tecnologie possono mutare, gli anni possono passare, gli armadi posso riempirsi di scheletri, ma l'operatore vuole sempre e comunque fornire sia il trasporto che i contenuti. E ha pure l'idea che se non lo fa lui non lo farà nessuno e il trasporto non sarà venduto. E così facendo fa e farà sempre la fine del bubbo. E non è una bella fine.