20 ottobre 2006

Ascoltare gli utenti
La nuova versione di un famoso programma per Internet è orrenda!

Mi pare utile segnarmi due aspetti interessanti:
- il programma, per essere "semplice", non è personalizzabile in nessun modo (almeno, io non l'ho trovato). Così bisogna tenersi i bottoni dove sono, solo potendone aggiungere qualcuno. Perché? Siccome il programma è stato fatto sulla base delle indicazioni degli utenti (secondo il messaggio di marketing, ovviamente) l'interfaccia è perfetta così!
- l'installazione sarà obbligatoria (la fine della libertà di espressione non mi permette di scrivere come, altrimenti si capirebbe di che programma parlo).

All'alba di tutte le tecnologie prevale l'idea che l'utente le usi come vuole (radio=radioamatori, web=editing html, registratore a nastro=proprie incisioni, PC=programmazione, ecc.). Poi il mercato si allarga e raccatta quelli meno interessati alla tecnologia e più alle funzionalità (radio=ascolto, web=navigazione, registratore a nastro=nastri registrati, PC=uso programmi, ecc.).

I micidiali focus group massacrano la seppur minima programmabilità alla ricerca della forma ottimale delle cose e di una ipotetica semplicità. Eppure oltre un certo livello la complessità va gestita e non nascosta. Inoltre occorre fare le cose in modo che il bubbo possa utilizzarle come crede o come può in base alla sua, ridotta, capacità mentale.

Così il programma in questione pone all'utente vero moltissimi problemi (es. il fatto che sarà installato "da solo" confonderà moltissimi bubbini) e danneggia l'utente più avanzato (non tollerato dalla logica del focus group).

Rimane valido il solito principio: meglio chiedere come fare un programma a uno furbo piuttosto che a dieci tonti. Se uno è furbo prende già in considerazione i problemi dei dieci tonti, solo che, a differenza dei tonti, è in grado di risolverli...