14 giugno 2006

L'iniqua tassa
Non essendo, per fortuna, quotidianamente nel paese della pizza ho solo una limitata percezione dei fatti che per gli indigeni sono scontati.
Ad esempio la ressa presso i notai per via dei timori di tasse sulla successione e conseguenti donazioni urgenti mi giunge indirettamente, non vedendo le code di persona.
Già ecco chi ha votato per chi ha perso: (50%-24.000) timorosi di iniqui balzelli che puntualmente arriveranno.
Analogamente per la stupida possibilità di innalzare la tassazione sulle rendite finanziarie, subito nascono comportamenti strampalati sperando di cavarsela o almeno di limitare i danni.
Del resto la necessità di aggirare le imposte nasce da lontano. Nell'antica Olanda inventarono le slitte quando fu messa una tassa sulle ruote delle carrozze...
Però mi stupisce l'europeata di una tassa sulle mail e sugli SMS. Alé, subito smentite e critiche come se piovesse: guai a fermare il progesso e la digitalizzazione con 0,015 euro per SMS e 0,00001 euro per mail!! Invece l'IVA al 20% su SMS, ricariche, terminali, ADSL, PC, ecc. va bene. Boh? Che bubbata!
Forse il buon bubbo dovrebbe occuparsi di chi si puppa le tasse anziché del puro importo. E che, bubbamente, si dà per scontato che il grosso vada agli amici e ai reali e non ritorni ai bubbini pagatori in altra forma.