21 aprile 2006

Gli early adopters
Generalmente quando il bubbo pensa (cioè quando da fuori si vede che pensa) ragiona su cose tipo "quanto sono bubbo", "il mondo è molto bubbo", ecc.
Ogni tanto anch'io penso a cose simili chiedendomi se da capone riuscirei a combinare qualcosa ricevendo solo dati falsi dai bubbini inferiori. Poi penso anche a come evitare il problema, ma queste sono considerazioni meno bubbe.

Uno dei dati che più frega il capone circondato da yes-bubbs è sicuramente la presenza degli early adopters. Siccome qualcuno acquista un prodotto innovativo appena esce è facile credere di aver scoperto la gallina dalle uova d'oro (priva di influenza) anzitempo.

Ad esempio ricordo un capone che si felicitava che il "suo" prodotto aveva venduto 5.000 pezzi il primo giorno. Nessuno degli yes-bubbs gli fece notare che, avendo 2.500 punti vendita propri, avevano semplicemente inviato due pezzi per negozio...
L'oggetto in questione era una baracca, gli early adopters dopo aver saturato il call-center riuscirono ad ottenere la versione successiva gratuitamente. Dopodiché l'ogetto entro nell'obio delle TLC per mancanza di compratori diversi dagli early adopters. Così un altra baracca trovò posto tra il WAP, l'ATM, il Videotel, ecc. ecc.

Siccome non si possono spiegare le cose ad un bubbo credo che gli ogetti migliori per non cadere nella trappola degli early adopters sono quelli che il bubbo può capire da solo: il cellulare, la chat, la password, il bancomat, il telecomando del tv, l'i-pod, il GPS, ecc. ecc.

Viceversa non possono essere capiti i palmari, le interfacce umane meno bubbe, gli usi delle memorie di grande capacità, le funzionalità condizionali, la fuzzy logic, le cose molto veloci, le macro, le CLI, ecc. ecc.

Per gli altri sono tempi duri, anche perché il capone è si un bubbo ma diverso dagli altri e non approva proprio quello che i bubbini capirebbero più facilmente. Es. mobile-TV, tablet-PC, ripetitori video wireless, p2p, PVR, ecc. ecc.

2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

prova qui!!

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ciao
g.

22/4/06 14:03  
Blogger Bubbo Bubboni said...

Al prox ordine su Amazon lo metto in lista. Come il 77% degli acquirenti del libro indicato ho letto e consiglio " Good to Great: Why Some Companies Make the Leap... and Others Don't". Però è un testo molto americano, serve come ispirazione ma non come riferimento.

23/4/06 18:11  

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